In sordina la protesta per i tribunali

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8 NOVEMBRE 2011 – Finisce in penombra la protesta dei sindaci delle quattro città abruzzesi alle quali saranno sottratti i tribunali. Hanno atteso fino al pomeriggio per destare l’attenzione del Consiglio regionale sulle gravi conseguenze della soppressione, in prima fila il sindaco di Sulmona Fabio Federico; ma la loro richiesta di attenzione è stata ampiamente sorpassata, nei toni e nella presenza, dalle istanze che la città dell’Aquila formula sempre al Consiglio regionale, a suon di campane, per impedire il rimborso delle tasse sospese a causa del sisma.

Frattanto, si crea una prima, significativa fattura tra Chieti e Lanciano proprio sul progetto di soppressione. E il sindaco di Chieti, avv. Umberto Di Primio, deve difendere (con dichiarazioni rese al “Centro” di oggi) il tribunale del capoluogo, contro il progetto della zona frentana di ritagliarsi un ufficio giudiziario più funzionale alle esigenze del territorio perchè più distante da Pescara. Argomenti molto deboli quelli del sindaco di Chieti, secondo il quale non esiste un’area metropolitana Chieti-Pescara (di fatto, è una sola città) e il progetto di soppressione non riguarda le città capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011 (con la riforma o la soppressione delle province il parametro non sarà più valido, come ha sostenuto l’Associazione nazionale magistrati). Sono gli argomenti deboli di tutte le città capoluogo di provincia che debbono sostenere una battaglia di retroguardia, come sarebbe quella dell’Aquila nei confronti del tribunale di Avezzano (sia per le statistiche giudiziarie che per le esigenze di tutela del territorio contro la criminalità).  

Sull’argomento, i servizi: “Per una giustizia più rapida” e “Riforme della giustizia, per ora possono bastare” nella sezione “Attualità” di questo sito.

 

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