L’INCREDIBILE VICENDA DEL “FANCIULLO DEL SAGITTARIO”
29 MAGGIO 2016 – Era coetaneo dell’ultimo Imperatore romano d’Occidente il “Fanciullo del Sagittario” (nella foto del titolo) che ha riposato per oltre 1500 anni fino al casuale rinvenimento, da parte di una guardia dell’Oasi Naturale delle Sorgenti del Cavuto.
Forse aveva otto anni, una malformazione non rara (la spina bifida) che non gli avrà complicato la vita come la anemia diffusa che gliel’ha tolta. Le ossa della sua piccola testa si sono appoggiate al calcare della roccia che gli ha fatto da tomba: non solo non portava il peso di un Impero millenario finito con lui, ma non aveva neanche un corredo funebre.
Sarà vissuto nell’indigenza, addirittura in devastanti carenze alimentari. Ma a lui la natura ha consentito di arrivare, nel piccolo mucchio di ossa, alle soglie del terzo millennio, privilegio che ha negato alle spoglie di Augusto o di Giulio Cesare. Certo è una consolazione magra, ma ha aiutato molto gli scienziati a capire le condizioni di vita di questo angolo dell’Impero, neanche tanto lontano da quel Castel dell’Ovo nel quale il figlio di Oreste, Romolo Augustolo, appena di qualche anno più grande di lui, segnava l’Omega di una grande dominazione. Le ossa del suo viso si sono fuse con la pietra, che degli imperatori più grandi è stata la base dell’anima, come di Adriano che vi dormiva senza cuscini, e ha forgiato lo spirito di quelli che hanno inciso il nome di Roma nella storia dell’Uomo.
Ora seguiterà a riposare, dopo il grande viaggio in Australia per subire le analisi; e sono già quasi dieci anni che si mostra nel piccolo edificio dell’”Oasi” del Cavuto, circondato da un giardino splendente di vita e tenuto con policromia di piante e ninfee, come si addice ad un Imperatore romano.