“LA CAMORRA NON METTA GLI OCCHI SU SULMONA”

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AL COMITATO  “GIUSTIZIA PER IL MORRONE” L’IMPEGNO TRASVERSALE E IL PATTO CIVICO CON PRATOLA

9 SETTEMBRE 2017 – Doveva essere solo una conferenza stampa, ma alla presentazione del comitato “Giustizia per il Morrone” c’erano stamane oltre cento persone e ce ne sarebbero state molte di più se fossero entrati quelli in piedi, davanti all’ex collegio dei  Gesuiti, in Piazza XX Settembre. Cinque volte il numero di spettatori del consiglio comunale di ieri sullo stesso argomento dell’incendio, ma senza propositi di fare giustizia. E quaranta volte in più del numero di consiglieri comunali che ieri hanno accolto il prefetto e altre autorità nella stessa aula consiliare, luogo ormai desueto nel confronto politico e civico di Sulmona.

Ma, come per la teoria dei vasi comunicanti, in politica vale la pratica del riempimento dei vuoti. La determinazione a non lasciare che rimangano le stesse condizioni che hanno consentito al Monte Morrone di bruciare per due settimane è il punto di partenza di uno schieramento trasversale, che va dalla Destra alla Sinistra; mandare a casa gli inetti, o, peggio ancora, i camorristi che potrebbero “mettere a ferro e a fuoco la nostra città e noi stessi” (come ha sottolineato stamane in apertura l’avv. Teresa Nannarone) dopo aver “messo a ferro e a fuoco il Morrone” è l’obiettivo che non sarà abbandonato fino a quando non sarà fatta chiarezza su tutti quegli inneschi, sui ritardi nelle operazioni di spegnimento, sui rifiuti all’intervento dei militari.

E, oltre al superamento delle barriere ideologiche, che hanno consentito a persone di dubbia moralità di vivere di rendita per decenni nell’amministrazione di questo territorio dietro logore sigle di partiti, si coglie uno straordinario abbraccio tra Pratola Peligna e Sulmona, che si è espresso nella corsa dei volontari contro il fuoco e che, osteggiato dal sindaco di Sulmona, è stato assecondato e guidato dal sindaco di Pratola. I due centri principali della Valle Peligna hanno detto un chiaro “no” al rimboschimento immediato, cioè a quello proclamato dall’assessore regionale Andrea Gerosolimo in deroga alla legge. E’ già questo un programma civico; potrà diventare un programma politico e istituzionale, che potrebbe portare ad una unica, grande realtà cittadina che possa farsi valere in ambito regionale. Tanto che era presente a questa conferenza stampa, tracimata in assemblea fondante, il vice-sindaco di Pratola, Nunzio Tarantelli, che non è stato solo a sentire per riferire, ma che ha tenuto il suo discorso, super applaudito.

Del resto, sono tante le associazioni, le figure professionali, le componenti culturali a costituire questo Comitato che non è neppure immaginabile che la scossa civica proveniente da questo incendio si possa fermare per la “Via di Ceserano”, all’Acqua Chiara. Travalicherà la stessa Pratola e giungerà il 13 settembre a L’Aquila perché lì i sindaci e centinaia o migliaia di nuovi volontari (dipenderà dalla prossima riunione, fissata per il 12 settembre alle ore 17) diranno a D’Alfonso cosa non deve fare: il rimboschimento. E dirà a camorristi e mafiosi cosa non devono fare: mettere gli occhi su Sulmona.

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