LA FESTA DI SANT’ANTONIO SALTA UN ANNO

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A SCANNO NESSUNA ATMOSFERA DELLA COTTURA DELLE “SAGNE”

17 GENNAIO 2021 – Niente si è visto dei vapori del grande caldaio per cuocere la pasta bianca e povera, quella senza uova che saziava i braccianti e gli operai e che veniva elargita anche agli animali, secondo Mario Marcone “per sottolineare il punto di unione tra gli uomini e le bestie nella festa di Sant’Antonio Abate”, una specie di alleanza sancita dal sacro, ma una alleanza che durava poche ore, vista la fine che fanno, per esempio, i maiali a gennaio.

Oggi Scanno è stata orfana di questa festa e ha sentito molto questa mancanza. Gli animali sono nell’ordine di molte migliaia di meno rispetto alle epoche che hanno costruito i palazzi barocchi della cittadina ricca nel Seicento e nel Settecento; e le “sagne” si trovano tutti i giorni.

Ma la festa ha richiamato sempre molti fedeli, non solo i curiosi armati di macchina fotografica. Andrà meglio l’anno prossimo.

Nella foto del titolo il sacerdote benedice le “sagne” nella edizione del 1977.

Le sagne quando stanno per essere versate nel caldaio
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