SENZA “ITALIA VIVA” ANCHE I TRENI POSSONO VIAGGIARE PIU’ VELOCI

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NUOVO SPRINT NELLE OPERE PUBBLICHE DOPO IL SUCCESSO DEL GOVERNO CON IL VOTO DEL SENATO

19 GENNAIO 2021 – Le principali vie di comunicazione tra l’Abruzzo e Roma hanno rischiato grosso in questi giorni di crisi di governo: la velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara e la ristrutturazione dei viadotti dell’autostrada A24 e dell’autostrada A25 sono state appese ad un filo perché i corposi finanziamenti che consentiranno di aprire i cantieri potevano saltare se il governo Conte fosse saltato.

I fondi del Ricovery Plan non sarebbero stati erogati se alle verifiche semestrali degli investimenti non si fosse mantenuto il programma minimo. E mantenere un programma così complesso, durante le elezioni e con un esecutivo che di fatto non c’è, sarebbe stato impossibile. Ora, per esprimersi con una metafora, anche le vie di comunicazione, oltre che la politica e la dignità degli Italiani, possono inaugurare una fase nuova, scaricando la zavorra di parlamentari di Italia Viva. I treni e le automobili non viaggeranno più con il freno a mano che Renzi e i transfughi del Pd e dei Cinque Stelle hanno inserito per la solita provocazione allestita da chi è in via di estinzione e comincia ad averne consapevolezza.

All’indomani del voto sulla fiducia la responsabilità della sen. Di Girolamo è tutt’altro che alleggerita, da componente della commissione Trasporti del Senato. Per lei non si tratta di recuperare i pochi spiccioli dei fondi del Bimillenario di Ovidio (che non è detto siano stati recuperati). Si tratta di tutelare investimenti che possono cambiare l’Abruzzo e la sua economia. E c’è da augurarsi che possa dire qualcosa di più sapido rispetto alla sottolineatura, fatta nei giorni scorsi, circa la sulmonesità del commissario per le autostrade, Maurizio Gentile. Innanzitutto, perché l’estrazione territoriale non costituisce garanzia alcuna di prevalenza delle ragioni di una città o di una vallata; e poi perché, da sulmonese, Maurizio Gentile non ha impedito, anzi ha concorso nella bella invenzione di D’Alfonso della costruzione della bretella di San Rufino per escludere la stazione ferroviaria di Sulmona dal collegamento (asseritamente veloce) tra Pescara e L’Aquila. Sarebbe il caso che la sen. Di Girolamo riscoprisse il suo ruolo di prevalente indirizzo politico che le hanno affidato gli elettori , come tale di molto superiore a quello di qualsiasi commissario.

La fiducia conferita al Governo Conte – proprio il Conte che ha sorpreso in diretta televisiva gli stessi abruzzesi alludendo alle opere per velocizzare la Roma-Pescara – è una pietra miliare nel cammino della modernizzazione della ferrovia e nella sostanziale revisione dei parametri di sicurezza delle autostrade. Il finanziamento annunciato non consentirà di rettificare il tracciato seguito dal treno. Ma interventi del livello di quelli divulgati da un presidente del Consiglio in persona, da eseguire nel quinquennio e, al massimo, nei dieci anni che ci attendono, possono ridurre di almeno mezz’ora i collegamenti tra Sulmona e Roma, anche se non conterranno il tempo di percorrenza ad un’ora tra Roma e Pescara, secondo la sciocchezza che a vari livelli (di incompetenti) è stata propalata. Senza il freno a mano costituito da Renzi e dai suoi accoliti si può fare molto in Italia; ma non c’è da dimenticare che, quando si parla di ferrovia, i ritardi sono a portata di mano…

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