SI POTREBBERO EVITARE TANTE PAROLE E TORNARE AL SEMPLICE OMAGGIO DI QUALCHE ANNO FA
3 GIUGNO 2023 – C’è un nodo da sciogliere nelle cerimonie che si susseguono davanti al monumento ai Caduti: stanno diventando tutte uguali, accompagnate da discorsi identici. Tanto il 4 novembre, che il 25 aprile, che il 2 giugno il formulario è lo stesso. Indistintamente, si parla di Resistenza il 4 novembre e di vittoriose campagne di guerra il 2 giugno. Addirittura, ieri è stata data lettura del messaggio del Ministro delle Armi, Guido Crosetto (quello che fino ad agosto ha detto che, per il suo ruolo, sarebbe stata inopportuna la sua nomina a Ministro della Difesa), quando la data avrebbe consigliato di festeggiare un pacificissimo referendum istituzionale che ha segnato la vittoria della Repubblica, sebbene con molti dubbi per le ore nelle quali il ministro dell’interno Romita non si sa bene cosa abbia fatto. Correttezza o meno della proclamazione dei risultati dalla Corte di Cassazione, sta di fatto che furono esiliati gli eredi di chi firmò le leggi razziste del 1938 e, quindi, nella sostanza il risultato è stato in linea con i sentimenti degli Italiani, popolo accogliente anche in epoca salviniana.
Se non si vuole recare un’offesa a chi ha dato la vita e per questo viene ricordato sui quattro fronti del monumento di Piazza Tresca, occorrerà dire qualcosa di specifico il 4 novembre; qualcosa di diverso il 25 aprile e qualcosa di radicalmente anti-bellico il 2 giugno. Si dovrebbe evitare di parlare di guerra nella Festa della Repubblica; e magari, il 25 aprile, ricordarsi che su quelle lapidi stanno scritti i nomi anche dei ragazzi sulmonesi che persero la vita per la Repubblica di Salò e non esaltare, quindi, episodi della guerra civile. Oppure cancellarli, quei nomi, in modo che si perpetui una festa celebrata solo per un parte degli Italiani.
Oppure ancora, semplicemente, deporre una corona di alloro e suonare il “Silenzio”; come si faceva fino a qualche anno fa. Si eviterebbe di notare di quanto diminuisce la presenza di pubblico prima e dopo il discorso del sindaco.