22 GIUGNO 2017 – Altri lavori di manutenzione importante determineranno la chiusura della linea ferroviaria Roma-Pescara.
Qualcuno ha avanzato la preoccupazione circa una chiusura definitiva della linea, come una specie di anticipazione. Il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, prende subito posizione sul punto: “Quanto all’eventualità – ventilata da alcuni – di una possibile chiusura totale della linea, si tratta di un’ipotesi alcolica, ai limiti del lisergico: nessuna azienda investirebbe 31 milioni su una linea da dismettere”.
A D’Alfonso debbono molto piacere i fuochi pirotecnici, tanto che cerca di riprenderne gli effetti attingendo a vocaboli sproporzionati. Forse si allena di notte per parlare di giorno. Ora, alcol o acidi a parte, D’Alfonso dimostra solo di non conoscere il precedente della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone che fu rimessa a nuovo qualche anno prima di essere chiusa: traversine in cemento, la stessa massicciata, gli impianti di segnalazione. Insomma un bijoux da far parlare per un centinaio d’anni quelli del Parco Nazionale Majella di “Transiberiana d’Italia” (per far ridere i lupi siberiani). Quindi sia più prudente il “governatore” prima di dimostrare la sua totale inadeguatezza quando è alle prese di argomenti per convincere… del principio contrario a quello che vuol pirotecnicamente sostenere. Lo Stato italiano spende pozzi di denaro prima di dire che i pozzi vanno chiusi.