11 DICEMBRE 2011 – Dopo l’aggressione verbale al sindaco, è stato espresso questo commento: “Il rapporto tra gli amministratori e la cittadinanza si è rotto”.
Curiosa concezione del rapporto: basterebbero, dunque, trenta o quaranta contestatori che urlano al sindaco “vergogna” o “dimettiti” per desumere che il primo cittadino non ha più la fiducia? Ma il sindaco è stato eletto da quelle trenta persone? E gli altri diecimila, o novemila, o quanti sono stati a votare Federico, debbono inchinarsi ad una gazzarra davanti al portone di Palazzo San Francesco? Che cos’è questa? Una nuova oligarchia? Vogliamo pure ammettere che quelli siano i migliori di Sulmona: dunque il loro potere è una aristocrazia. Ma prima di cambiare le regole del gioco bisognerebbe riformare la legge elettorale e dire che trenta sulmonesi, i migliori, mandano a casa il sindaco. Poi sarà il caso di vedere come vengono designati quei trenta migliori: possiamo almeno sperare che non ne facciano parte quelli che sono stati bocciati alle elezioni?