RICORSO PER IMPEDIRE CHE L’IMMAGINE DEL POETA SIA STRUMENTALIZZATA
12 LUGLIO 2015 – Quale cittadino di Sulmona e quale direttore de “Il Vaschione”, ho chiesto al Tribunale di Sulmona che venga inibito l’uso della foto del monumento a Publio Ovidio Nasone in Piazza XX Settembre sovrastato da una composizione di aglio.
Con il ricorso alla magistratura ho fatto presente che “nei mesi scorsi la statua di Publio Ovidio Nasone in Piazza XX Settembre a Sulmona è stata munita, in corrispondenza della testa, di una composizione di bulbi di aglio tra loro legati a mo’ di corona di alloro che viene solitamente destinata alla immagine dei maggiori poeti della classicità e ai piedi della stessa statua sono stati riprodotti, corrotti e strumentalizzati alla pubblicità dell’aglio, alcuni versi ripresi dalle opere di Ovidio”. Ho anche fatto riferimento all’uso di tale foto per la presentazione di un convegno organizzato lo scorso 9 luglio dal “Consorzio produttori d’aglio”, dal che si può desumere “che la collocazione dell’aglio sulla testa del poeta è stato il presupposto (e comunque è strumentalizzata ai fini) di una divulgazione dell’immagine di Ovidio da abbinare a quella di un prodotto agricolo sulmonese”.
A tal proposito, “per quanto si deve riconoscere che tale prodotto è uno dei più caratteristici della Valle Peligna e reca il maggiore valore aggiunto alla coltivazione, non si può neppure lontanamente pensare che collocarlo sulla testa di Ovidio e divulgarne la risultante fotografia sia condotta ligia e rispettosa della fama e del prestigio che tale poeta ha avuto e ha in tutto il mondo” e che a non dir d’altro, anche a prescindere dai rilievi penalistici “dalla divulgazione suddetta sarebbe la stessa città di Ovidio e singulatim tutti i cittadini a subire un pregiudizio irreversibile e irreparabile, consistente nella insipienza e incapacità di tenere e custodire i monumenti cittadini e particolarmente il più importante e conosciuto al mondo”.
Ritengo che ogni Sulmonese possa percepire l’importanza di evitare che il Bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone sia strumentalizzato a fini che non siano quelli, se non proprio della valorizzazione come avvenne per il Bimillenario della nascita, quanto meno del rispetto della memoria del poeta e delle sue altissime opere.
Conto sul fatto che, al di là e al di sopra delle polemiche che si sono già radicate sulla celebrazione della ricorrenza, il tribunale possa esprimere un provvedimento con i contenuti che purtroppo sono sfuggiti a chi, come il sindaco, avrebbe dovuto e dovrebbe assumere le iniziative volte ad impedire episodiche e sconcertanti iniziative che nulla hanno a che fare con la cultura.
Vincenzo Colaiacovo