PORTATI DA FETONTE PER CELEBRARE OVIDIO

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UN’ANTICA PREDIZIONE E IL CONCERTO DI QUESTA SERA

29 MAGGIO 2017 – Forse avrebbe guardato questi ospiti con aria soddisfatta Publio Ovidio Nasone, sapendo che vengono da tutte le terre del mondo conosciuto; lui che era il poeta di tutto il mondo conosciuto e che sarebbe stato detto “gloria della gente peligna”. Oggi la prova di arte musicale che viene offerta a Publio Ovidio Nasone ha una importanza in più: la allestiscono ragazzi che vengono dall’Australia, dal Messico, dall’Europa, dalle “Indie”.

Se Ovidio si fosse spinto un po’ di più nelle sue predizioni (e come non chiamarlo “mago” dopo quel suo “Pelignae dicar gloria gentis ego”?), avrebbe detto che ognuno di quelli che duemila anni dopo il suo ultimo respiro sarebbero arrivati a Sulmona per celebrarlo veniva da un punto della terra che lui stesso aveva descritto nella tragica ed esaltante parabola di Fetonte. Dal carro del Sole, Ovidio avrebbe potuto indovinare quale fosse stata la terra di Oszeb Toth (Ungheria di adesso) e quella di  Ignacio Armella (Messico), lambita per qualche minuto dai raggi solari, funesti perché troppo vicini. Per un pomeriggio i ragazzi dell’Accademia  “Vivarium Novum” lambiscono la terra di Ovidio: rimarranno il tempo per eseguire un concerto, su iniziativa del Liceo Scientifico “Fermi”, dalle ore 18 sul sagrato dell’Annunziata (nella foto, con l’annuncio del concerto).

Il Coro “Tyrtarion” è composto proprio di quei ragazzi che a Frascati si dividono una stupenda villa del Borromini e la vivificano del Latino di Augusto, semplicemente parlandolo come fosse la lingua di tutto il mondo. E soprattutto la lingua di Ovidio. Poi, come sul carro guidato da Fetonte, continueranno il loro giro intorno al mondo, per ricordare l’epoca mitica delle metamorfosi.

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