SE IL SINDACO VA A CENA CON LA MINORANZA SONO FATTI SUOI?

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RESPINTA LA DOMANDA DI ATTUALITA’ MA I TRASFORMISMI DEL PASSATO AVREBBERO CONSIGLIATO DI APPROFONDIRE – QUANDO LA CIVITA SALTAVA GLI STECCATI E SVEZZAVA DI PIERO

6 LUGLIO 2024 – Era troppo super la supercazzola da portarla in consiglio comunale. La definizione di “incontro tra amici in una cena” non avrebbe potuto coprire la sostanza: trattativa per accogliere “Fratelli d’Italia” formalmente nell’area della maggioranza.

Così, una “domanda di attualità”, prevista dall’art. 66 del regolamento del Consiglio, non è stata ammessa e nella riunione di ieri non se ne è parlato. La scusa per applicare la censura è stata la qualificazione di “fatto personale” che riguardava il destinatario della domanda, cioè il sindaco. Come se alla cena con due consiglieri di minoranza e altri due della maggioranza fosse stato presente solo Gianfranco Di Piero e non il sindaco, che stava altrove. Come se alla cena fosse stato presente Mimmo Di Benedetto e non il capogruppo del PD, che stava magari nel suo studio di commercialista, accanto al socio dell’impresa che aveva partecipato alla gara per le mense scolastiche, oppure a rivedere i conti dell’impresa Zappa che costruisce a Roncisvalle trasformando una baracca in palazzo di cemento armato a dieci metri da un fiume e in “Parco pubblico”. E così via: Salvatore Zavarella era a desinare con i vestiti di dipendente della SACA, ma non di consigliere di “Fratelli d’Italia”, eletto con Gerosolimo e passato alla “Fratellanza” senza cene di transito.  Oppure Vittorio Masci, che da alternativa a Di Piero nella campagna elettorale ultima (non di quella di una trentina di anni fa, quando si presentò con una lista che di Destra non aveva neanche il nome, insieme a uno dei Pingue che simpatizzava per i socialisti)  dopo la sberla di tre anni fa è stabilmente la stampella Di Piero come ha detto TG Regione.

E in effetti sarebbe a rischio la salute dei consiglieri trasformisti se per ogni passaggio da un partito all’altro o dall’opposizione alla maggioranza si dovesse fare una cena. Quella di Pescara pare sarà replicata a Sulmona e poi a L’Aquila ove saranno invitati anche Biondi e Marsilio benedicenti se prima non avranno preso a pedate i “Fratelli” sulmonesi intruppatisi con 5Stelle, Italia viva e Sbic.

Troppe cene furono svolte nel passato, a giudicare dalla stazza di quei politici. Era piuttosto in carne, infatti, Franco La Civita quando passò dalla DC a Democrazia Popolare e fu per questo cacciato dalla DC (per poi rientrarvi per protezione di Gaspari). Chissà quante cene avrà affrontato, senza il pericolo di cellulari fotografanti nei paraggi. In quel periodo svezzava Gianfranco Di Piero appena uscito dal Fronte della Gioventù (o forse ancora lì). Tornò in linea nel 2001 subito dopo la batosta subita nella candidatura a “nuovo” sindaco.

E con un discreto bagaglio di grasso si presentava Armando Sinibaldi, che confluì in Democrazia Popolare dal PSI, secondo l’esodo favorito dal prete in politica, don Antonio Di Nello, saldamente parroco di San Domenico mentre gli altri preti in politica, da Don Pasqualino Iannamorelli a Don Mario Setta, venivano fulminati dal Vescovo e costituirono la famosa “ritirata del Don”, nel senso che non furono più preti, o quasi.

Da un po’ di tempo affiora una certa pancia anche in Gianfracchia Di Piero, che di queste cene forse va facendo abuso pur di reggere la baracca (non quella di Roncisvalle, alla quale, secondo lui, hanno pensato gli uffici comunali).

Ai più curiosi, cioè a quelli che vogliono riscontrare se davvero la “Domanda di attualità” proposta dalla consigliera, avv. Teresa Nannarone, censurata, riguardasse un fatto personale, ne proponiamo il testo:

Da giorni ormai Lei è al centro di un dibattito partito da una foto pubblicata dal Germe mentre si trovava in un ristorante di Pescara insieme al Capogruppo del Pd, al Capogruppo di Fratelli d’Italia e i consiglieri comunali Febo e Zavarella.

La domanda sorge spontanea: siamo alle soglie di un ribaltone?

Cioè Lei, eletto in un ampio schieramento di CENTROSINISTRA intende creare una nuova maggioranza “cooptando” il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia?

È vero che di tavolate a base di pesce o meno dove si tentava di determinare i destini politici di questa o quella compagine amministrativa è piena la storia di questa Città, quindi perché non chiarire, a noi e ai cittadini, quelli soprattutto che l’hanno eletta, se c’è un disegno politico nuovo che lei sta perseguendo e se si quale e perché?

Più semplicemente, dopo un otto a otto grazie al transfuga dai civici Petrella, una leghista e un ex civico doc in giunta, Lei davvero intende amministrare con una alleanza Fratelli d’Italia e Pd? Perché se così fosse sarebbe un caso nazionale, l’unico caso in Italia!!!

E il tutto con l’assenso di Movimento 5 stelle, sbic, Italia Viva ?

E’ vero che Lei arriverebbe persino a nominare assessore l’ex assessore delle giunta Casini Salvatore Zavarella? E che c’è un accordo che prevede che l’ex candidato di centrodestra Masci, capogruppo di FLI potrebbe sostituire Cristiano Gerosolimo nel ruolo di Presidente del consiglio?

Le chiedo quanto sopra perché certamente può stravolgere tutto quello che Liberamente Sulmona aveva rappresentato, intanto perché l’ha già fatto con una mirabile arte distruttiva, ma arrivare a fare accordi con la destra estrema rappresentata da FDI le cui politiche stanno nuocendo all’Italia e persino all’Europa, con l’appoggio del maggiore partito nazionale di opposizione, è il peggiore scenario politico ipotizzabile.

Se così è, deve avere il coraggio di ammettere che pur di rimanere ostinatamente a Palazzo San Francesco è disposto a far pagare alla Città qualsiasi prezzo, anche quello del ridicolo.

Ma soprattutto che è disposto a tradire i suoi elettori”.

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