SPUNTI DEL PROF. DE MAURO SULLA EVOLUZIONE DELLA LINGUA ITALIANA
11 SETTEMBRE 2015 – In una intervista di stamane, Tullio De Mauro (nella foto), che tra l’altro ha compilato il “Grande dizionario italiano dell’uso” edito dalla Utet in sei volumi, ha osservato come sessant’anni fa i due terzi della popolazione non si esprimeva nella lingua italiana, ma nei molti dialetti che attraversavano la provincia: ora questa componente non supera il 5%. Ma “appena” 160 anni fa gli stessi intellettuali e scrittori usavano poco e solo in grande occasioni la lingua che oggi comunemente si parla in tutti gli uffici, in (quasi) tutte le scuole, nei tribunali, nelle trasmissioni televisive. Manzoni non parlava sempre italiano, Cavour non si espresse così neppure nella cerimonia di proclamazione dello Stato unitario il 19 marzo 1861.
Ancora De Mauro sottolinea oggi come l’uso di una solo lingua, chiara per tutti e dotata di vocaboli che possono esprimere le più sottili sfumature di significati (v. “Eppure è tanto ricca la lingua di Leonardo“), sia la principale componente della integrazione nazionale, sebbene risenta della eccessiva semplificazione dettata dalla brevità della comunicazione internet.