LA VARIANTE ALLA A25 SAREBBE RICHIESTA DALLA PROTEZIONE CIVILE. BUFALA ANCHE QUESTA MA OCCORRE ATTENZIONE
6 AGOSTO 2016 – La risposta del Ministro all’interpellanza di Vacca (Movimento 5Stelle)
sulla estraneità della variante alla A25 ai programmi di intervento sulla rete viaria nazionale non deve trarre in inganno e soprattutto non deve consentire a sindaci e Presidente della Provincia di mollare la presa. Già si sono mossi in ritardo per ovvie seppure imperdonabili logiche di scuderia (e ne è prova che l’unica iniziativa finora scrutinata è stata quella dei 5Stelle): per giunta, considerare definitivamente risolto il problema darebbe un ulteriore vantaggio allo scellerato progetto di d’Alfonso e Toto di eliminare dalle mappe autostradali la Valle Peligna.
Infatti, l’argomento principale che la “Strada dei Parchi” utilizza è connesso ad una valutazione del tutto svincolata dalla normativa esistente in tema di autostrade. La variante da Bussi a Collarmele sarebbe suggerita (anzi: imposta) dall’inserimento della importante arteria nella strategia della Protezione civile per gli immediati interventi in caso di terremoto. E’ in questo senso che si si ritiene (da parte del “Governatore”) che i viadotti andrebbero eliminati, a beneficio delle gallerie. E, a riprova di tanto, sta il progetto di traforare i monti dalla Marsica a oltre Carsoli per eliminare il viadotto cosiddetto dei suicidi dopo Tagliacozzo (prendendo magari la rincorsa da Paterno per mettere a regime la “talpa” che tanto è costata…).
Ora, che l’argomento sia di quelli da “la carta vince, la carta perde”, cui politicamente tenta di abituarci D’Alfonso, è cosa evidente: basti dire che, proprio perché strategica agli interventi per il dopo-terremoto, la A25 non potrebbe mai saltare la Valle Peligna e le zone che la traforite acuta vorrebbe eliminare dal percorso. Si è visto mai che una colonna di soccorsi da Roma, per raggiungere Sulmona, esca a Collarmele oppure (se viene conservata la galleria di Cocullo) percorra la strada 479 Sannite? Oppure che, anche arrivando dal Nord Italia e, dunque,, da Pescara, esca a Bussi e si imbatta in una decina di ponti rasi al suolo dal terremoto, a Bussi stessa, a Popoli, allo svincolo di Pratola? Insomma un Risiko in piena regola, che solo D’Alfonso e gli ingegneri della Strada dei Parchi possono ideare. Dice: ma è la percorrenza complessiva che va garantita, l’autostrada va percorsa nella sua interezza. Già, perché i recenti terremoti hanno richiesto di trasportare viveri e brandine da Pescara a Ostia, senza fermarsi in itinere…Per questo il risultato raggiunto per merito dei 5Stelle va conservato ed è necessario che un altro ministro, che abbia competenze sulla Protezione civile, dica che la A25 come la vogliono D’Alfonso e Toto non servirebbe a niente. Dunque interpellate, interpellate, qualcosa resterà…