CERIMONIA RIPARATRICE DOPO LA SCONCERTANTE COLLOCAZIONE DELL’AGLIO
22 MARZO 2016 – Sulla testa di Ovidio si posa l’alloro e non l’aglio; ed accade proprio nella celebrazione del compleanno del poeta sulmonese. E’ direttamente l’amministrazione comunale, salvificamente guidata da un commissario prefettizio, a mettere i puntini sulle i e ad evitare la replica di quella scena da incubo del dicembre 2014 proprio sullo stesso scenario di Piazza XX Settembre; il primo cittadino, Guetta (non eletto, ma rispettoso del nome di Ovidio e della tradizione della città), delegando a Rosanna D’Aurelio gran parte delle iniziative per celebrare come si deve la ricorrenza, sta cercando di ridare una collocazione a Sulmona nell’olimpo della poesia. Tra l’altro, una schiera di studenti delle scuole superiori ha assistito alla lettura di alcuni passi dell’arte immortale trasfusa nelle Heroides e soprattutto nelle Metamorfosi.
Il candidato alla carica di sindaco, Bruno Di Masci, alla domanda se consentirà l’aglio in testa a Ovidio, domenica ci ha risposto: “Figuriamoci; per queste cose non transigo” ed è già qualcosa, anzi è decisamente quello che un sulmonese non dovrebbe neanche ribadire. L’altra candidata, Casini, pur essendo vice-presidente della associazione che l’aglio in testa ad Ovidio ha fisicamente collocato, “Fabbricacultura”, potrebbe a sua volta dissociarsi da quella squallida carnevalata e dire che la poesia del Vate non si può inchinare alle esigenze dei commercianti di aglio. Potrebbe fondare una associazione dal tono un po’ più elevato che sappia meno di acciaio, torni e magli, per esempio “Distilleriacultura” ove si scrivano dieci righi senza anacoluti e sgrammaticature.