IL RISCONTRO DEI PARTECIPANTI PER L’EX SEGRETARIO DI UN PARTITO DI SINISTRA POPOLARE
3 LUGLIO 2015 – Sarà che spera di rientrare in gioco dopo l’esperienza di segretario dei comunisti diventati diessini
(quando a Sulmona si rischiava di fare i congressi nelle cabine telefoniche come si diceva per i repubblicani di La Malfa), sarà che Franco La Civita ha sempre esercitato un fascino su questi comunisti dell’ultima ora, fatto sta che Oreste Tolone ha voluto prendere la parola all’assemblea del Comitato di salute pubblica ideato dal La Civita.
E, dopo aver riempito il teatro comunale per il “presentat’ arm’” alla visita di Giovanni Legnini; dopo aver strologato sul diritto costituzionale, Tolone ha voluto la prova del nove, in vista della sua candidatura a sindaco di Sulmona con l’appoggio dell’ex assessore regionale gaspariano. E, quindi, s’è avviato al Cinema Pacifico.
La platea, alle otto di sera, reggeva ancora l’urto dei richiami della cena, pur dopo l’intervento di D’Aurora che, come prevedibile, è diventato anche Del Vespro; piena la sala non è stata neppure nel clou, durante l’intervento dell’ex assessore. Ma nulla avrebbe lasciato prevedere quello che è poi successo: la prova del nove del “rieccolo” si è trasformata in prova del quindici: tanti erano quelli rimasti nelle scomode poltrone del “Pacifico” ad ascoltare le fresche energie fidel-lacivitiane, gaspar-borrelliane, dinell-raponiane, cioè la risultante del succo politico-amministrativo di quaranta anni di trasformismo della sinistra sulmonese, ancora oggi in cerca d’autore e soprattutto in cerca d’autista.
Sono mancati i giovani, sono mancati i numeri della “giornata particolare” proposta lo scorso inverno, quando abbiamo visto file regolari di avanguardisti toloniani convergere nel luogo della adunata sotto il vigile sguardo di ieratici docenti, come faceva la gioventù dei balilla nel Ventennio. Al prof. Tolone è mancata la bacchetta ex cathedra: quella magica che trasforma l’aria e la calata professorale in interesse e partecipazione. Ma è sulla buona strada, perché alla prova del nove ne ha contati quindici. Basta rivedere un po’ l’aritmetica e, anche, riproporre l’assemblea durante l’anno scolastico.