UN APPENNINO DA TRASFORMARE IN CAMERA A GAS

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Ferruccio Cucchiarini, illustratore e naturalista, è nato ad Apecchio, in provincia di Pesaro e Urbino nel 1962.

Dopo il diploma all’istituto d’arte di Urbino ha frequentato il corso di scienze biologiche presso l’Università della stessa città, collaborando con il centro di ricerche sulla flora spontanea e con l’istituto di zoologia.

Ha esposto alla fiera del libro di Bologna e realizzato illustrazioni di scienze naturali e storia per editori italiani ed esteri.

Per l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, ha illustrato il Vocabolario Enciclopedico della Lingua Italiana e l’opera Frontiere della Biologia.

Ha insegnato illustrazione scientifica e divulgativa presso l’Accademia dell’Illustrazione e della Comunicazione Visiva di Roma.

Abbiamo chiesto una valutazione sul progetto in via di completa realizzazione per il metanodotto che dovrebbe attraversare l’Appennino. E con mirabile sintesi ha formulato le note che volentieri pubblichiamo

“Tra poco, l’intero Appennino verrà sconvolto dalla realizzazione di un megagasdotto, torrenti stravolti, milioni di alberi eradicati per portare altro gas. L’Italia ha una capacità di trasporto di oltre 100 miliardi di metri cubi, ne utilizza il 60% e il consumo è in calo, difatti era un’ opera accantonata (il progetto è vecchio di 20 anni), è stata ritirata fuori perché verrà interamente pagata dal denari del Pnrr. Questa è la “riconversione ecologica”: i soliti affari a scapito di tutti. Il progetto è partito come dicevo nel 2004 in pieno idillio con Putin. La vicenda è complessa da spiegare qui; diciamo che i consumi si riducono e si parla di azzerarli nel prossimo ventennio. L’opera nascerà già inutile, ma un paio di miliardi di appalti non sono robetta da poco, tutto li. La contropartita è la devastazione di tutti gli ambienti ancora sani dell’Appennino, ci sono corsi d’acqua che verranno attraversati 20 volte. Quanta acqua si perderà? Nell’analisi d’impatto ambientale della regione Umbra si è ipotizzata l’estinzione locale di alcune specie. Siamo all’anno zero dell’umanità, non c’è nulla che giustifichi questo sfacelo”.

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