I PROGRAMMI DI D’ALFONSO PER IL COMPLESSO CELESTINIANO
30 AGOSTO 2015 – Al di là delle valutazioni personali che Andrea Gerosolimo può formulare sulla sua designazione quale assessore e al di là delle previsioni sulla durata di tale incarico, l’interrogativo più pertinente riguarda l’effettiva incidenza di un politico del centro-Abruzzo sulle scelte della Regione. Non a caso, proprio mentre parlava di questa nuova designazione, il “governatore” D’Alfonso ha rimarcato l’intenzione di escludere definitivamente la Valle Peligna dai traffici ferroviari e viari dell’asse L’Aquila-Pescara, con spese dell’ordine di varie centinaia di milioni di euro che non saranno compensate prima di cento anni dai relativi risparmi (visti i volumi di traffico).
I tre consiglieri che si sono ritirati su un immaginario “Aventino” in coincidenza con l’ultimo consiglio regionale avranno posto condizioni specifiche a D’Alfonso per votare al prossimo consiglio la serie di provvedimento che il “governatore” non può permettersi di rinviare; c’è da dubitare che tra queste condizioni si rinvenga la definitiva rinuncia alla chiusura del punto-nascite di Sulmona oppure un passo indietro sulle modifiche ai tracciati della ferrovia (per “evitare Sulmona”, come testualmente ha detto D’Alfonso) o del collegamento stradale. Per impedire questo Gerosolimo non si potrà spendere granchè.
Dunque, il suo ingresso in giunta è un fatto di rilevanza solo personale (o politica per il gruppo che rappresenta); giammai potrà assurgere a bilanciamento della rappresentanza in giunta, perché, almeno su questo, D’Alfonso è stato chiaro parlando di una proiezione della Badia morronese quale sede di fantomatiche scuole di formazione e di poli di attrazione per istituzioni ancora da ideare: comunque per una appendice delocalizzata del capoluogo aquilano che finora non ha potuto trasferire le pietre del complesso monastico e ricostruirlo vicino a Collemaggio.