Vincerà le regionali chi ha le idee chiare

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foto nannaroneNANNARONE SFIDA A VISO APERTO SPINOSA DEL PD

13 GIUGNO 2013 – Si fa chiarezza nei partiti perdenti; gli altri lasciano a marcire asti e conseguenti confusioni finchè c’è il vento in poppa (nella foto: l’avv. Teresa Nannarone, già assessore provinciale del Partito Democratico) .

 

Fabio Federico affronta a viso aperto Paola Pelino e le rimprovera tutto quello che ha fatto per dividere il Pdl (rimandiamo a “Federico a Paola Pelino: “Ti sei divertita a veder perdere il Pdl?”” nella sezione POLITICA di questo sito). Teresa Nannarone prende carta, penna e calcolatrice… per fare due conti e riflettere sul disastro di “un Partito Democratico in evidente caduta libera che perde 1814 voti rispetto alle amministrative 2008, quando riportò 3.883 voti rispetto ai 1569 attuali, e perde 1785 voti rispetto alle politiche di febbraio” per concludere che “bene farebbe a cercare di recuperare tutti gli iscritti con cui non si è mai confrontato o che ha evitato, e a creare distensione intorno alla figura del Sindaco, anziché ulteriori contrasti con dichiarazioni senza senso”. Tra la premessa e la conclusione mette tante cose, che certo faranno oggetto della discussione in questo anno fino alle prossime elezioni regionali e alle (quasi certe) nuove elezioni amministrative”.

“D’altra parte – sottolinea l’avv. Nannarone – un partito in cui viene impedito di riunirsi, discutere e decidere con la propria dirigenza e che viene messo alla berlina per i ripetuti cambi di strategia del Segretario non condivisi e neppure comunicati rispetto al candidato vincitore delle primarie, è evidentemente un partito destinato a spegnersi. Porte chiuse, riunioni disertate, assemblee, direttivi e segreterie mai convocati hanno caratterizzato l’operato del segretario Spinosa, più preoccupato di compiacere a qualcuno a tutti i costi che a caratterizzarsi come un vero e proprio dirigente di Circolo, con tutti i sacrifici che tale attività, anche di mediazione, avrebbe comportato. È innegabile tra l’altro che lo stesso attuale Sindaco è stato vittima di un sistema di “carico e scarico” che avrebbe sfinito chiunque, e le prove sono state e sono sul web ( assemblea del 4 aprile 2013, solo per dirne una). Se il segretario del PD tenesse veramente alla città e al suo nuovo Sindaco farebbe bene a rimettere il suo mandato nelle mani dell’assemblea anticipando il congresso, visto che non solo non è stato in grado di recuperare gli iscritti che hanno dato vita a Sulmona Democratica, ma ha costretto a prendere le distanze dal Circolo chi, come la sottoscritta ed altri, lo hanno eletto e sostenuto finché potuto nella sua “stravagante” azione politica”

Più chiara di così non poteva essere ed abbiamo la sensazione che questi mesi premieranno solo quelli che sapranno essere chiari. Da un lato sarà premiata (da Berlusconi) Paola Pelino che è stata chiara nel gridare davanti al tribunale di Milano contro i giudici, recitando il ruolo che i parlamentari del Pdl debbono recitare se vogliono rimanere in Parlamento (e poi dicono che i grillini sono succubi…); è bastata questa fedeltà cieca, pronta ed assoluta per consentirle di imporre un candidato che ha preso il dieci per cento. Adesso, da quello che riporta “Il Centro” di oggi, sta cercando un’altra personalità da presentare alle elezioni regionali, facendo finta di non notare le macerie nelle quali ha ridotto il Pdl cittadino.

Dall’altro lato, chiari sono verso i rispettivi partiti Fabio Federico e Teresa Nannarone, che potrebbero rappresentare i punti di riferimento per la prossima campagna elettorale delle regionali: i loro sono atteggiamenti che non si basano sulla obbedienza cieca, ma sulla riflessione e sulla attenta ricerca delle cause della sconfitta. Per esempio, si sono interrogati sulla emorragia di voti verso le liste capeggiate da Fulvio Di Benedetto, fenomeno del tutto trascurato dal Pd e dal Pdl ufficiali e quasi ricondotto ad una sorta di grillismo che rientrerà presto. Si può considerare che tanto Federico per il Pdl che Nannarone per il Pd saranno gli argini necessari ai partiti per non perdere il flusso di elettori alle prossime “regionali”. Sempre che ci sia qualcuno disposti ad ascoltarli; e su questo si possono avere molti dubbi.

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