De Crescentiis taglia i pini prima che cadano

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E ALLORA QUALCUNO DOVREBBE TAGLIARE LA SUA GIUNTA PERICOLANTE

20 FEBBRAIO 2015 – Il sindaco di Pratola Peligna, De Crescentiis, ha ordinato il taglio di decine di pini e cipressi che pare fossero pericolanti.

Sembra anche non si potessero rinforzare. Alcuni cipressi erano l’unico elemento estetico rilevante del cimitero: si vedevano da lontano, agitavano le punte con la placidezza che i turisti in Toscana invidiano ai toscani. Pare, in ultimo, che De Crescintiis si sia determinato a tanto avendo assistito alla caduta di un pino.

Queste punte di estensione dell’”ego” (“firmo un provvedimento perché so io, per averlo visto, quello che succede quando casca un albero”, come se fosse difficile capirlo anche prima) non danneggiano l’azione amministrativa, anzi costituiscono uno stimolo. Si potrebbe dire che fior di tecnici e la stessa Guardia forestale fanno già molto per sensibilizzare gli amministratori, ma accettiamo che il sindaco trovi un momento di gloria pure nel firmare un provvedimento da travet, e lo infiocchetti con motivazioni altisonanti.

Se un effetto negativo nell’improvviso attivismo del sindaco di Pratola si può ravvisare è, invece,  nel confronto tra quello che gli suggerisce la caduta di un pino e quello che dovrebbe suggerirgli la caduta di una casa. Dobbiamo aspettare che De Crescentiis assista alla deflagrazione di una delle tante catapecchie che stanno al centro storico per sperare che demolisca case che si reggono con lo sputo? In qualche caso questi ruderi sono talmente pericolosi che da anni vengono sorretti con impalcature che poggiano su altre case: così, se viene una scossetta di terremoto, si porta tutto via, il rudere e la casa buona.

In realtà, vestire i panni di Renzi per dichiarare guerre facili da vincere (il taglio degli alberi non ha mai creato grattacapi a nessuno, le case pericolanti impongono iter amministrativi un po’ più complessi…) e poi affidarsi ai megafoni della stampa per raccontare la propria personale avventura davanti al pino cadente è il massimo per  un sindaco ormai prossimo alla conclusione del suo mandato e forse un po’ angosciato dalla nullità dei risultati conseguiti per la comunità pratolana. Sarebbe quasi il caso di decidere il taglio della sua giunta prima che cada fragorosamente da sola come un pino.

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