D’IMPROVVISO LA FRATELLANZA SI AGITA

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ANNASPA MA QUALCOSA DICE LA FINTA OPPOSIZIONE AL SINDACO DI PIERO CHE RESTA A GUARDARE DA CASA E SFRUTTA LE CORRENTI

15 LUGLIO 2023 – Improvvisamente, dopo il letargo durato dall’ottobre 2021 a due settimane fa, Fratelli d’Italia di Sulmona comincia a mordere il freno. Sforna comunicati e indìce l’appuntamento che in teoria avrebbe portato alle dimissioni di quel numero di consiglieri, scelti a membro di segugio tra maggioranza e opposizione, sufficienti a mandare a casa il sindaco Di Piero. Ora, a parte il fatto che il sindaco Di Piero a casa già ci sta e va di rado in Comune, solo per verificare quanto è trasparente mentre passa per il Corso e in Via Mazara e nessuno se ne accorge e si compiace di questa irrilevanza che non farà notare la differenza dalle prossime elezioni, c’è da chiedersi perché i Fratelli si agitano. Annaspano, in verità, ma comunque si agitano. Dall’immobilismo di chi sa che, stando così le cose al Comune, deve solo aspettare le prossime elezioni per raccogliere voti non proprio convinti ma sufficienti a governare (come sono stati quelli che ha raccolto Giorgia Meloni dopo il disastro della democrazia targato Draghi), la Fratellanza d’Italia è passata quasi al volantinaggio per strada.

Una spiegazione va ricercata nella serie di figuracce che la corte di Meloni ha rimediato nel giro di qualche mese. Siccome Masci e Zavarella si sono adagiati sull’onda lunga del successo nazionale e fanno ancora il surf senza pensare che qualche energia dovranno pure attivarla prima di arrivare anzitempo sulla spiaggia, un presidente del Senato che fa l’”abbreviato” nelle mura domestiche al figlio sospettato di stupro e poi non impone all’altro figlio di consegnare la “sim card” per consentire ai magistrati di fare un processo come si deve; una ministra che racconta frottole in parlamento; un ministro della Difesa, già inserito in associazione di produttori di armi, che tre mesi prima di essere nominato aveva detto di non parergli opportuno ricoprire quella carica; un ministro per l’agricoltura che parla di “carne sintetica”, quando vorrebbe alludere alla carne coltivata; insomma, una corte dei miracoli di questo tipo può trainare il consenso nelle prossime “amministrative” molto meno di quanto i dormienti Masci e Zavarella si potevano aspettare e per questo tacevano.

E questa sarebbe una chiave di lettura ottimistica; preferibile a quella che pure qualche gruppo politico ha prospettato, in merito a strategie che passano anche al di sopra degli schieramenti e che convergono nel lasciar continuare il “laboratorio Di Piero”, ove l’etimologia “labor” stona più del campanone dell’Annunziata sotto Natale. Non saranno riusciti a mandare a casa Di Piero, perché questi è il primo a non voler uscire di casa  e, se proprio deve farlo, vorrebbe sfruttare le opposte correnti per non colare a picco; ma in compenso questi Fratelli d’Italia si sono messi in un vicolo cieco perché proprio il sostegno che hanno dato alla giunta con una opposizione da… casa e con qualche scialbo comunicato, con l’assenza in consigli comunali strategici come quello sul Cogesa, rischia di far valicare alla giunta Di Piero non le alte cime, ma almeno il pantano nel quale si trova dalla settimana successiva alle elezioni comunali del 2021. FdL arriverà sfiancata, trasfigurata, spossata alle prossime elezioni, come l’esercito austriaco descritto nel celebre messaggio del generale Diaz nell’autunno 1918. E sulla riva del Piave Di Piero o la sua mummia continuerà a guardare da seduto i finti avversari che fanno la faccia feroce, ma hanno la fissità dei pupi siciliani.

Nella foto del titolo lo stemma più antico di Sulmona, davanti la Chiesa di Santa Maria di Roncisvalle. Sotto Vittorio Masci, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune, con Ignazio La Russa, trascinatore della candidatura alle elezioni di ottobre 2021

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