IL TRIBUNALE DELLE IMPRESE MANDA GLI ATTI ALLA PROCURA PER VERIFICARE SE SUSSISTONO GLI ESTREMI DI UNA PROCEDURA CONCORSUALE
18 APRILE 2023 – Il tribunale per le controversie in materia societaria, con sede in L’Aquila, ha ritenuto non valido l’atto con il quale è stato revocato il consiglio di amministrazione del COGESA. Lo ha ritenuto addirittura ritorsivo nei confronti dei componenti dell’organismo. Gli atti adottati dal manager Geraldini potranno essere conservati; ma egli dovrà lasciare l’incarico.
Queste sono le prime interpretazioni del provvedimento emesso dal “tribunale per le imprese”. Il dato più grave, che molti politici di entrambe le parti stanno sottovalutando, è che proprio il tribunale specializzato in materia societaria ha rimesso gli atti alla Procura della Repubblica di Sulmona, perché nella condizione finanziaria del Cogesa possono ravvisarsi gli estremi dell’insolvenza. Non è soltanto crisi di impresa, ma insolvenza, che vuol dire fallimento oppure liquidazione (per le società sottoposte a questa procedura).
A questo hanno portato le gestioni del Cogesa? Gli sperperi, le assunzioni non necessarie, il mare di consulenze ridicole hanno avuto una efficacia causale? L’intervento del tribunale fallimentare potrebbe non essere il male peggiore, se servirà a chiarire, al di là delle strategie opportunistiche dei politici di maggioranza e di opposizione, se l’insolvenza del Cogesa è stata determinata da questo o da quello o da tutti insieme. E se potrà essere configurata la bancarotta fraudolenta nella condotta di questi campioni.