MA SALVATI HA PINGUE DALLA PARTE SUA

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COSI’ SONO LAVATE TUTTE LE OFFESE

13 SETTEMBRE 2018 – “Esprimo tutta la mia solidarietà per la vicenda che ha coinvolto suo malgrado la consigliera comunale Roberta Salvati, toccata da un insulto pesantissimo e greve”. E’ quanto afferma il Sindaco Annamaria Casini. “Va condannata con forza ogni forma di violenza perpetrata verso le donne, retaggio di un maschilismo intollerabile.  Rivolgersi ad una donna con offese sessiste di tale gravità è di per sé una cosa vile e degna di biasimo, ma se questo proviene da un Consigliere Comunale  nei confronti di una collega  e’ doppiamente deplorevole, perché oltre tutto va a svilire l’istituzione che rappresenta. Comprendo i sentimenti della consigliera Roberta Salvati e le sono vicina” continua il Sindaco “perché io stessa, non più tardi di poche settimane fa, sono stata oggetto di un’offesa pubblica analoga,  sulla quale le forze dell’ordine stanno ancora indagando. La politica va onorata con comportamenti adeguati al ruolo istituzionale che si ricopre. Occorre sforzarsi di essere un esempio in ogni circostanza” conclude il Sindaco “e non certo farsi artefice di uno svilimento del confronto e della dialettica in turpiloquio e offese, così pesanti che tradiscono una inaccettabile misoginia”.

Dal video che gira su internet, la sindaca, mentre la consigliera Salvati parlava per esprimere quello che un consigliere comunale può esprimere anche a norma di regolamento (e, quindi, il proprio rincrescimento, o la propria rabbia, per il fatto che un altro consigliere, ancorchè non in aula, l’abbia definita “zoccola”; e non è mai un fatto “personale” un fatto del genere, quindi il regolamento non vieta che ne parli), è uscita dall’aula e non ha chiesto alla presidente del Consiglio di lasciar parlare la consigliera Salvati. Ciò che emerge dallo stesso video è che la consigliera Salvati si aggrappa disperatamente alla opportunità, che il suo ruolo le riconosce, di sensibilizzare l’assise civica sul livello sul quale si è attestata certa polemica politica e, come ultimo appello, si rivolge con il tablet in mano, ai giornalisti, nel tavolo a loro riservato, perchè prendano visione del video (ma i marpioni lo conoscevano già a memoria…).

E viene portata fuori dell’aula consiliare dai vigili urbani su ordine espresso dalla presidente dell’assise, Di Marzio. Scene da dimenticare ci sono state nel mezzo secolo da che seguiamo il Consiglio comunale, compresa quella di Michele Del Signore, consigliere del PCI, che si mise davanti alla telecamera di TV1 di Guastella per impedire che riprendesse il Consiglio mentre parlava Lando Sciuba, perchè durante un intervento di un comunista Gianni Guastella cessava le riprese e mandava in onda Stallio e Ollio. Ma quella era golardia, o quasi (eravamo pur sempre vicini ai fatti di Ungheria e di Cecoslovacchia, nei quali il Pci non aveva assunto proprio un atteggiamento goliardico verso il PCUS, quindi l’oscuramento di una telecamera solo fino a un certo punto poteva essere una provocazione). Ma scene di un tale, devastante contenuto politico e istituzionale, nelle quali con la forza pubblica si negano ad un componente dell’assise i pochi minuti necessari ad esprimersi, prima ancora che si capisca cosa esattamente voglia dire, sono di gran lunga le peggiori nell’arco di un mezzo secolo.

E’ quanto meno inopportuna la tempistica di questa solidarietà espressa dalla sindaca per una persona che ha qualcosa da dire sulle offese ricevute (non facciamo questione di donna o di uomo, non vanno mai fatte, da parte di chi crede e vive in una effettiva parità).

Tuttavia alla Salvati non manca un motivo di conforto per il quale  diremmo sia valsa la pena di affrontare un’aula grigia e sorda alle sue lamentele: la solidarietà del consigliere Fabio Pingue, che sta costruendo su di sè il prototipo del socialista d’altri tempi. Prima mette in crisi la giunta e poi fa come se nulla fosse successo e ri-appoggia il sindaco, firulì firulà, avendo capito che quello sfondone non è il trampolino di lancio per le elezioni regionali; prima sta in aula a sentire la protesta disperata della consigliera Salvati e non le offre neanche un bicchiere d’acqua, rimanendo imperterrito a vedere la scena nella quale viene portata via, e poi esprime solidarietà.

Ma non è, questa solidarietà del giorno dopo, lo scherno più grave per una persona (donna o uomo che sia non è il caso di distinguere, se lo mettano in testa le vergin cucce di pariniana memoria che gridano “aita, aita…” sui social) ?

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