I GENNAIO 2017 – Dei “giovani costretti ad emigrare o a mendicare occupazioni che non esistono”, condannati a “bussare a porte che per lo più rimangono chiuse” ha parlato il Papa nell’ultima omelia del 2016, in San Pietro e nel corso della celebrazione dei Vespri. “Guardare il presepe ci sfida ad aiutare i nostri giovani perché on si lascino disillludere davanti alle nostre immaturità, e stimolarli affinchè siano capaci di sognare e di lottare per i loro sogni. Capaci ci crescere e diventare padri e madri del nostro popolo”. Papa Francesco ha aggiunto che “Non si può parlare di futuro” senza “assumere la responsabilità che abbiamo verso i nostri giovani: più che responsabilità, la parola giusta è debito”. “Abbiamo privilegiato la speculazione invece di lavori dignitosi e genuini”.
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