Protocollo di legalità anche per lavori stradali

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FIRMATA L ‘INTESA TRA I PREFETTI D’ABRUZZO E L’ANAS

17 APRILE 2012 – Il Prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato, i Prefetti di Chieti, Pescara e Teramo, Fulvio Rocco de Marinis, Vincenzo D’Antuono e Valter Crudo, il Capo Compartimento Abruzzo dell’Anas, Lelio Russo, e il Direttore Unità Legalità e Trasparenza Anas nazionale, Giancarlo Perrotta, hanno stipulato ieri il “Protocollo di Legalità” per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici, per lavori stradali e autostradali di importo superiore a un milione di euro.

     L’accordo nasce dall’esigenza di promuovere la cultura della legalità e della trasparenza amministrativa, monitorando e vigilando ogni fase dei lavori e contrastando gli eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici, soprattutto nelle attività considerate maggiormente a rischio, ovvero quelle che si pongono a valle dell’aggiudicazione e che interessano, in modo particolare, il ciclo degli inerti ed altri settori collaterali.

     Il documento recepisce la legge 136/2010 e introduce ulteriori modalità di controllo soprattutto sulla tracciabilità dei flussi economico finanziari, prevedendo l’applicazione della penale del 10% a carico dei soggetti colpiti da interdittiva antimafia, da versare su un apposito conto corrente di Anas, che sarà la prima stazione appaltante ad adottare questa nuova procedura.

     I proventi derivanti dall’applicazione della penale saranno impiegati sulla base delle direttive delle Prefetture territorialmente competenti, ai fini della prevenzione e del contrasto delle infiltrazioni criminali, ai sensi di quanto disposto dalla deliberazione Cipe del 3 agosto 2011 di approvazione delle Linee Guida per la stipula di accordi in materia di sicurezza e lotta antimafia..

     L’intesa raggiunta ieri prevede l’obbligo per le imprese esecutrici di comunicare alle Prefetture le informazioni necessarie per realizzare le verifiche antimafia per i subappalti e di denunciare tempestivamente ogni richiesta illecita di denaro o di prestazione che venga avanzata nei confronti di un proprio rappresentante o dipendente: qualora emergessero rapporti di contiguità di una ditta con la criminalità organizzata, l’impresa non potrà stipulare il subappalto, il subcontratto o il subaffidamento

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