16 FEBBRAIO 2013 – Il giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Grieco, ha accolto totalmente le richieste del Pubblico Ministero, Fabio Picuti, condannando a pene variabili tra i quattro anni di reclusione e
i due anni e mezzo i tecnici che hanno progettato e fatto eseguire lavori di modifica della Casa dello Studente dell’Aquila nel 2001 o che dovevano effettuare il collaudo per la verifica sulla sicurezza. Secondo l’accusa furono proprio quelle modifiche ad indebolire la struttura: in particolare una parete “REI”, cioè resistente alle alte temperature, avrebbe “scaricato” in modo anomalo la spinta della scossa sismica. Assolti gli altri imputati. Il giudice ha anche concesso una provvisionale di complessivi euro 1.500.000,00 per il risarcimento dei danni ai parenti più prossimi degli otto studenti morti la notte del 6 aprile 2009. Il progettista della palazzina, costruita negli anni Sessanta per civile abitazione e adattata a casa dello Studente con una delibera del 5 luglio 1979, è uscito dal processo dopo le prime battute in quanto non più in condizioni psichiche di partecipare. Decisiva è stata per l’orientamento del Pubblico Ministero e del Giudice la perizia della prof.ssa Gabriella Mulas del Politecnico di Milano.
Sulle vicende della Casa dello Studente rimandiamo all’articolo: “Giunge al capolinea la finta Casa dello Studente dell’Aquila”.