Raffronti dei collegamenti con Roma

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Il grosso dei trasporti tra l’Abruzzo e Roma non può essere assorbito dalle autostrade, che svolgono certo un ruolo primario, ma non possono smaltire il volume di traffico: soprattutto il tronco tra Lunghezza e Torano denota già, dopo quaranta anni dalla inaugurazione, i segni della saturazione

e, quando anche si dovesse risolvere il problema dell’accesso a Roma dopo il Grande Raccordo Anulare, rimarrebbe il dato oggettivo di una intensità di traffico che è cresciuta di molto negli ultimi dieci anni e che si deve confrontare con la realtà di una autostrada di montagna, costellata da continui cantieri aperti per la manutenzione.

I collegamenti rapidi con la Capitale debbono affidarsi ad una linea ferroviaria moderna, che nelle zone ad alta urbanizzazione registra le economie di tempi più rilevanti, come insegnano gli esempi di tutte le metropoli europee. I servizi di pullman da Sulmona a Roma, poi, hanno denotato ricorrenti fasi di discontinuità nella gestione, sebbene rimangano i più affidabili sotto il profilo della celerità e della comodità. Sul punto è intervenuta la “Federazione dei Comitati dei pendolari d’Abruzzo”, per sostenere la costituzione di un’azienda unica per il trasporto pubblico su gomma. Specificamente sulla linea da Sulmona a Roma “Federcopa” ha predisposto una bozza di riordino del servizio che “riduce i costi e tutela i pendolari e le fasce protette”, esprimendo un giudizio positivo su quanto è stato fatto dall’assessorato regionale.

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