“RENDERE SICURA LA A25, MA VA BENE COSTRUIRNE ANCHE UN TRATTO NUOVO”

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DOPPIOGIOCO DEL CONSIGLIO REGIONALE PER NON DIRE DI NO A TOTO

4 OTTOBRE 2016 – Sulla ipotesi di costruire una bretella della autostrada A25 da Bussi (o Popoli-Vittorito) fino a Collarmele si è pronunciato oggi il Consiglio regionale, che ha impegnato la giunta a «promuovere concrete azioni politiche nei confronti del Governo affinchè la Società Autostrade dei Parchi predisponga un piano di interventi atti a garantire l’adeguamento anti-sismico dei viadotti esistenti; ad aprire un serrato confronto con il Governo e la Società Autostrade dei Parchi per verificare il rispetto degli obblighi previsti dalla convenzione in essere in termini di manutenzione, investimenti ed ampliamento dei servizi all’utenza; a promuovere concrete azioni politiche nei confronti del Governo finalizzate ad ottenere investimenti per lo sviluppo ed ammodernamento della linea ferroviaria Pescara-Sulmona-Roma con l’obiettivo di portare i tempi di percorrenza tra Roma e Pescara al di sotto delle due ore, per affermare definitivamente l’aeroporto d’Abruzzo e nel contempo rendere competitivo il trasporto mare/ferro/gomma tra il porto di Ortona e quello di Civitavecchia».

Qualcuno ha intravisto una vittoria del “no” alla variante. Niente di più ingannevole. Impegnare la giunta a chiedere alla “Strada dei Parchi” la manutenzione dei viadotti non significa ottenerla; tra l’altro, la manutenzione era normalmente necessaria e se si parla di evidente rischio sismico del tratto da Bussi a Pescina vuol dire che non è stata fatta (dall’Anas o dalla Strada dei Parchi è da vedere, fatto sta che è un argomento usato per costruire le otto o nove gallerie, tra le quali una più lunga di quella del Gran Sasso).

Mentre una delibera di giunta regionale nei mesi scorsi e in gran silenzio ha approvato il velleitario progetto di costruire la variante, il voto del Consiglio di oggi non si pone in contrasto perché insiste sul rispetto dei patti contenuti nella convenzione, ma non impedisce che si verifichi lo sperpero di otto miliardi di euro (quelli preventivati…). Tanto questo è vero che D’Alfonso, sostenitore in prima linea del disastro che andrà a realizzarsi nelle risorse naturali e nelle tasche degli Italiani, ha votato a favore dell’ordine del giorno del Consiglio. E tanto questo è vero che il Consiglio ha respinto l’iniziativa del Movimento 5 Stelle di votare la revoca della delibera di giunta che approva il progetto-Toto.

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