Scettici e supporters valutano lo strappo

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LE REAZIONI AL DISCORSO DI RANALLI CANDIDATO SINDACO

5 APRILE 2013 – Il primo comizio della campagna elettorale per le amministrative, quello che Peppino Ranalli ha tenuto al cinema Pacifico oggi, è servito a chiarire in tempo utile (cioè prima che si presentino le liste di appoggio e si delinei un arcipelago di alleanze) che ormai a sinistra non c’è più pace.

E che la guerra è dipesa tutta dal vecchio PD, che ha mosso la prima pedina scorretta pretendendo di annullare la primarie. Parte con le idee chiare, dunque, il centrosinistra di Ranalli e non paga dazi perchè potrà solo ribadire che ha seguito il metodo democratico delle consultazioni primarie ed ha voluto difenderne il risultato mentre il rancore del Pd avrebbe fatto saltare il tavolino durante il gioco. Aveva finito di parlare da tre minuti Ranalli e non si poteva dire che il discorso non sia stato chiaro; tanto chiaro che un anziano, all’uscita in Via Roma, ha mormorato a due altri anziani, perplessi: “Quis lu fann for’ subt”; un po’ come il “Ca da’ fa tu?” declamato da Gabriele Cirilli. Certo la sfida è grande: si tratta di portare in archivio tonnellate di scenari da “ancien regime”, tra gli strilli di chi vorrebbe ancora recitare con i copioni ammuffiti. E non sarà sufficiente appellarsi ai giovani, come pure ha fatto Ranalli promettendo di fare una lista di giovani: l’esplosione di sana partecipazione giovanile che ha contrassegnato la vittoria dei “grillini” è valutata sempre come inesperta volontà di cambiare, priva di strategia. A Sulmona, poi, soprattutto.

Ma l’”esperimento dal basso” che questo tentativo di Ranalli ha saputo valorizzare merita una attenzione particolare; non solo perchè ha seguito un metodo autenticamente democratico, quanto perchè non deve scendere a patti con nessuno, ormai.

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