28 MARZO 2012 – Il Presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, ha detto ieri che “L’aumento dell’Irpef è stato disposto dal Governo nazionale ed è stato subito dalle regioni italiane, quindi vale per tutti e non solo per l’Abruzzo”; aggiunge che “Le regioni italiane si sono opposte all’aumento”.
Ora, a parte il fatto che non basta opporsi alla logica conseguenza di una condotta dissipatrice se non si cambia stile di vita, come la mettiamo con l’aliquota di imposta sulla benzina, altissima in Abruzzo, più che nelle altre Regioni? In Italia tutti in coro quelli che stanno in malafede e che non vogliono rinunciare ai privilegi garantiti da mille leggi ripetono che se le tasse hanno aliquote altissime è perchè non le pagano tutti. Invece è prima di tutto chiaro che in Italia non si limitano le spese e quindi si debbono applicare aliquote fiscali che la stessa Corte dei Conti (per non dire la Chiesa cattolica…) ha definito eccessive. Una macchina dello spreco è la Regione Abruzzo: che non sia l’unica non vuol dire niente e non legittima Chiodi ad escludersi dalle responsabilità.