SE OVIDIO SERVE AI NARCISISTI

406

CARTELLONE VUOTO E MOLTE CHIACCHIERE ALLA PRESENTAZIONE DEL BIMILLENARIO

11 MARZO 2017 – Il “comitato dei festeggiamenti” ha scelto per la presentazione del calendario un luogo perfettamente in linea con l’ansia di apparire e di rubare la scena che anima un po’ tutti i componenti: l’Abbazia celestiniana, che con la città di Ovidio ha a che fare come la certosa di Parma con Parma. La sede generalizia dell’ordine di Pietro da Morrone non evoca un pensiero che sia uno da poter connettere alle Metamorfosi, ma evidentemente ha il fascino dell’architettura che deve incutere rispetto, reprimendo le sane e libertarie individualità come quella di Ovidio nei confronti di Augusto. Forse cortili, saloni e inferriate avranno avuto la missione (impossibile) di scoraggiare il dissenso sulle scelte del cartellone; il compito è stato anticipato dal… cartellone, che è vuoto come un programma di governo e che è ben poco, dunque, per suscitare il dissenso. Tanto più che mette al centro il “Certamen” che si celebra da 18 anni a prescindere dal Bimillenario. Siccome siamo già a marzo, il “comitato” si è accalorato a sostenere che il cartellone è un contenitore da riempire.

Sarà difficile riempirlo se il sindaco ha collocato, fra i componenti, tranne un paio, i più scalmanati assertori della propria immagine, le persone meno inclusive che la città potesse esprimere e, soprattutto, quelli che navigano a vista nelle piccole conferenze e nella lettura episodica e scoordinata dei versi millenari. In questo siparietto, chiedere ad uno studioso di Ovidio di muoversi per visitare la città nel Bimillenario e seguire un evento significa anche essere presuntuosi; se si fosse voluto creare un caso intorno allo scandalo del Potere contro la Letteratura, forse il più grave della storia, si sarebbe potuto bussare alla porta del prof. Luciano Canfora, che sull’error di Ovidio ha formulato una ipotesi non solo fascinosa, quanto filologicamente accreditata. Ma un componente dell’attuale “comitato dei festeggiamenti”, quando gli chiedemmo un parere sullo spunto dell’illustre intellettuale appena scritto sul “Corriere della sera”, disse che non era d’accordo e si girò dall’altra parte per non essere scocciato. Poi non ci possiamo meravigliare che il ministero dei beni culturali ha affermato che “il comitato scientifico è parzialmente rappresentativo”. Narciso è rappresentato; il resto no.

Fa parte del “comitato dei festeggiamenti” anche Fabio Spinosa Pingue, fautore della corona d’aglio sulla testa di Ovidio appena due anni fa; insomma un ingrediente in più e non privo di alito, nella cucina del Bimillenario. Sono scelte, indubbiamente, e come tali vanno rispettate. L’essenziale è che si dica, nelle presentazioni che seguiranno, che il Bimillenario è fondato anche sull’aglio, che è un prodotto di Sulmona e che va sostenuto perché dà occupazione. Saremo retrò, ma continuiamo a preferire la… canfora all’aglio, in quanto ad essenze. Con un biglietto da visita del genere, sarà difficile ambire alla presenza non diciamo dell’illustre professore universitario, ma anche del sindaco di Costanza, che la statua del Ferrari nella piazza del municipio riesce a conservarla come fu scolpita nell’Ottocento e forse rende un ossequio dignitoso ad Ovidio, senza pensare a quello che Ovidio può dare, con il suo nome internazionale, a bottegai, cuochi e strimpellatori del 2017. Il Parco Majella ha trasformato il complesso monumentale della Badia nella “Abbazia dei caciocavalli“; figuriamoci che prova darà di sè il “comitato per i festeggiamenti”.

Please follow and like us: