IDEA PER ACCORPARE TUTTO AL CAPOLUOGO E RICEVERE INCENTIVI EUROPEI
10 febbraio 2013 – Prende lo spunto dalle agevolazioni assicurate in sede europea, per sostenere la opportunità che i piccoli Comuni si uniscano a Sulmona, la Associazione “Ripensiamo il territorio”:
“Prendiamo l’esempio di Sulmona – osserva – con un bilancio 2010 (periodo a cui fa riferimento la legge) di 6 milioni. Si otterrebbe un 20% di contribuzione, pari a 1,2 Ml/a di euro che per 10 anni sarebbero 12 milioni. Naturalmente se la fusione riguardasse tutta l’area del Centro Abruzzo, con 90.000 abitanti, la cifra si attesterebbe su circa 45 milioni (base Bilancio Sulmona). A questa cifra si sommerebbe una quota equivalente di provenienza Regionale, come per l’Emilia Romagna. Quindi saremmo già a 90 milioni di euro a cui aggiungendo la spesa relativa alla fusione di giunte e consigli stimabili in 1,2 Milioni/anno (base Valsamoggia), ossia in 12 milioni in 10 anni, la somma si assesterebbe sui 102 Milioni di euro. Ma non si dimentichi che verrebbe anche sospeso per due anni il Patto di Stabilità e così si comprenderà di quale evento epocale stiamo parlando per il nostro Centro Abruzzo: un terremoto benefico”.
“Non a caso – continua “Ripensiamo il territorio” – lo stesso Ministro Barca al nostro Convegno del 27.11.2012, a Sulmona, disse che verranno finanziati con milioni di euro solo progetti unitari e per aree vaste e che “Ora, Ora è il momento!! Perciò i piccoli orticelli o si uniscono o moriranno per consunzione. Quindi, alle cifre precedenti aggiungete anche questa ulteriore e preponderante aspettativa Europea e ci rendiamo conto di quanto sia in ballo del nostro futuro, di che progetto stiamo parlando, con la ipotesi di Fusione del Centro Abruzzo. Significherebbe un Ripensamento del territorio rivoluzionario in termini generali di Infrastrutture, Viabilità, Mobilità, Agricoltura, Turismo, Scuole e Sanità oltre che di Servizi Sociali. Quindi, si dovrebbe superare il balbettamento sulle Unioni (parole del Prof. Calafati, Presidente della Commissione Coesione Territoriale del Ministero, sempre al Convegno) e cominciare a lavorare a spron battuto in direzione di un Progetto Unitario. Basta mani conserte, alziamoci e lavoriamo tutti, amministratori e politici, imprenditori, banche, associazioni, enti e gruppi sociali, stiamo parlando del futuro della nostra zona e di un vero processo di cambiamento e rilancio per i nostri giovani, per lo sviluppo e il lavoro”.