SULMONA, 28 agosto – Per quante forzature si vogliano compiere, alla fine la verità viene a galla, magari nei modi più singolari: come nel caso del computo delle macerie del terremoto. Sulmona si trova al quarto posto tra i Comuni colpiti dal sisma del 6 aprile e qualcuno si stupisce. Da “Il Centro” di oggi si ricava l’elenco delle previsioni: L’Aquila sta al primo posto, subito dopo vengono San Demetrio ne’ Vestini, Barisciano e, appunto, Sulmona. Dal milione 125 mila metri cubi di pietre e calcinacci del capoluogo di regione, si passa ai 40.000 circa del capoluogo peligno, che non sono molti, ma che sono, per esempio, il doppio di quelli di Popoli, peraltro inserita nel “cratere” dei Comuni terremotati. E, fra tutti i centri riportati in elenco, Sulmona è l’unica a non essere stata riconosciuta terremotata a tutti gli effetti.
Come sia stato possibile escludere Sulmona dal cratere è la domanda che l’avv. Teresa Nannarone, quando era assessore provinciale, ha posto al Procuratore della Repubblica, per ora sembra senza risposta.
Come sia possibile che l’ipocrisia di politici e amministratori desti adesso meraviglia per questo improvviso irrompere dei sulmonesi nella classifica delle macerie è domanda che non si potrà porre a nessun giudice.
L’essenziale, in un caso e nell’altro è avere la risposta: l’esclusione non derivava dal tipo e dall’entità dei danni riportati dalla città del Centro-Abruzzo, ma da altri motivi, che dovranno essere spiegati almeno prima che si torni alle urne la prossima volta.