Tranquilli come solo gli irresponsabili sanno essere

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PDL E PD A DUE MESI DALLE ELEZIONI

2 MARZO 2013 – La disintegrazione dell’ipotesi di alleanza centrista, finita quasi tra gli insulti, lascia intendere che molto difficilmente alle elezioni di maggio possa presentarsi, nell’ambito delle forze politiche già esistenti, un partito o una alleanza che si ponga in alternativa al Pdl e al Pd.

Questo non significa che l’elettorato si polarizzerà tra i due partiti e sia ricondotto ad un ovile che lo lascia insoddisfatto almeno da venti anni. E’ molto più facile che quanti non potranno condividere le linee e soprattutto gli ambienti del Pdl e del Pd (invero sempre meno ospitali per le idee e piuttosto consolidati come apparati di potere) si determinino a convergere su una lista che il Movimento Cinque Stelle presenterà anche alle comunali. Il pericolo è stato sottovalutato a livello nazionale fino a febbraio e sembra ancora più sottovalutato in ambito cittadino, dove i due maggiori poli, quello di sinistra e quello che si definisce di destra (ma non lo è, perchè ripropone concezioni, mentalità e perfino fisionomie democristiane) sembrano ancora non destarsi da un sonno di Aligi nel quale si sono abbandonati nella infondata consapevolezza che all’elettorato non si aprisse un’altra via. Il Pdl ha immaginato di poter campare sugli errori (che non sono mancati) del Pd (squartato da lotte intestine con conseguenti emorragie) e il Pd ha ritenuto che il declino del Pdl fosse imminente, parallelo a quello del suo leader a livello nazionale.

Ma tornare all’ovile non è affascinante

Risultato è che entrambi tali partiti non sanno neanche cosa dire a chi è lambito dalla tentazione di votare per Grillo, se non ripetere le macchinose critiche che una stampa sorprendentemente orientata a difendere lo status quo ha lanciato negli ultimi quattro o cinque mesi; e non considerano che a fare le previsioni che hanno fatto molti pseudo-analisti della politica nazionale c’è il rischio di essere rimandati in onda all’infinito in una rassegna delle idiozie che corre in internet in questi giorni senza bisogno neanche di essere commentata. La questione sta in una sostanziale impotenza ad elevare un argine all’esodo dell’elettorato, perchè si usano argomenti davvero paradossali, ad incominciare dalla accusa lanciata al Movimento Cinque Stelle di non consentire una democrazia interna e di essere il partito di un uomo solo. Questo potrà essere vero, ma di certo non potrà deviare i voti verso un Pdl che non ha mai svolto un congresso cittadino per dire chi debba gestirlo a Sulmona (come del resto in Italia) oppure verso un Pd che otto o nove mesi fa ha espulso (“si considerino fuori”) i dissidenti che appunto perchè cacciati sono andati a tentare, con gli strumenti della democrazia, quella Sulmona Democratica che non è da disprezzare, ma che è irrimediabilmente minoritaria. Neanche sull’accusa di volere solo rappresentare la protesta i due partiti possono tanto convincere gli elettori per mettere in cattiva luce un movimento alternativo a questo insopportabile stato di cose; perchè di proposte Grillo ha fatto una lista corposa che non può essere tacciata neanche di essere un libro di sogni (a meno che non si volessero ritenere utopistici i programmi per l’eguaglianza degli uomini e la giustizia sociale che animavano DC e PCI negli anni Cinquanta, che però hanno consentito loro di prosperare a lungo).

Nessun partito campa di rendita

Fatto sta che tanto il Pdl che il Pd stanno cadendo nell’errore (forse perchè presi da un certo torpore che li rende meno reattivi) di pensare che il naufragio della ipotesi centrista (quindi Sulmona Democratica, UDC, Rialzati Sulmona e perfino il neo-centrista Psi) si traduca in un allargamento del loro elettorato. Niente di più infondato: innanzitutto perchè il Movimento Cinque Stelle è di fatto diventato il partito di maggioranza e in secondo luogo perchè i toni e i modi con i quali si sono lasciate le forze politiche a Sulmona dopo questo quinquennio al Comune porta di certo ad escludere che si possano registrare riconciliazioni ancorchè solo per la spartizione del potere come è avvenuto per lo meno tre volte nell’ultimo decennio; potrebbe significare fare i conti senza l’oste, perchè il potere quasi certamente non starà più nelle mani di chi lo ha avuto fino ad ora. Ma quello che risalta di più in questo quadro è la totale irresponsabilità di questi due poli che si comportano come quelli che possono ancora concedere i permessi per l’ingresso nel palazzo quando in realtà stanno per ricevere lo sfratto.

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