Trenta soldati per cento ettari di bosco

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fronte NordIL SUCCESSO SBANDIERATO DA D’ALFONSO MENTRE LA TARANTOLA PUNGE STEFANIA PEZZOPANE

22 AGOSTO 2017 – Il vertice improvvisato di ieri tra il presidente della Regione, D’Alfonso, il presidente della Provincia, Caruso, il vice-sindaco di Sulmona, Iommi,

ha prodotto la promessa (pare strappata a Gentiloni e Pinotti), di una concentrazione di… trenta soldati sul Morrone. Questo è tutto quanto possono queste tre cariche istituzionali, per un incendio che (narrano le cronache) ha distrutto già sessanta ettari di vegetazione e presenta tre fronti ancora indomabili. Se gira il vento, e, quindi, se le fiamme, invece di dirigersi verso Pacentro, saranno orientate verso Nord (nella foto il fronte come si presentava ieri pomeriggio), secondo qualche accenno già registrato, potranno essere carbonizzati altri cento o centocinquanta ettari, fino a Popoli con la riserva naturale. Occorre organizzare, secondo le tecniche del contrasto agli incendi usate dalla Forestale e da tutti quelli che hanno un minimo di neuroni nel cervello, il contro-fuoco, che è l’abbattimento di una fascia di bosco, con conseguente accensione controllata affinchè, se il fuoco vi arriverà, non troverà materiale per alimentarsi e non potrà procedere. Trenta soldati per il bosco accanto al Colle delle Vacche potranno giusto darsi la mano come sul ponte di Bassano.

Presente ieri pure la senatrice Stefania Pezzopane, che quando si tratta dei paraggi dell’Aquila scrive interrogazioni parlamentari per una decina di ettari di sterpaglie ed erba già arsa dal sole su, a Campo Imperatore, e per un piccolo aggregato di piante verso Vado di Sole;  e a Sulmona si affida a inutili isterie : “Maledetti!” che dovrebbe essere rivolto ai piromani; la tarantolata inventa anche la figura dell’”omicidio di piante” e degli “assassini dell’ambiente”. Notoriamente, quello che non si fa per prevenire, dai banchi del Parlamento, i disastri ambientali, lo si recupera alzando i toni delle dichiarazioni alla stampa.

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