Una brutta caduta

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“Quando penso a quello che mi poteva rimanere di una caduta tanto brutta, mi viene voglia di camminare per giorni interi, di non fermarmi mai”. Ritorna agli attimi che lo portarono vicino alla immobilità assoluta il gen. Francesco Saverio Caccavella

Una-caduta-1977(Franco per i molti amici) mentre rivede la foto di un rovinoso atterraggio dallo sfavillante cavallo da competizione. Era il 1977 e l’ufficiale di cavalleria si sentiva in piena forma, data anche la familiarità con tutte le specie di quadrupedi dell’Esercito italiano e, soprattutto, con la psicologia delle varie razze. Ma l’incidente sta sempre in agguato prima o dopo l’ostacolo; o anche nelle fasi più banali, nelle prove. “La possibilità di rimanere immobilizzato quando si batte il capo nel modo ripreso dallo scatto è talmente alta che mi vengono i brividi ancora oggi, quando ho lasciato da tempo le cavalcate e mi affido ai riposanti sentieri dei nostri monti” chiosa il generale che ha annotato nella foto anche la frase leale “Una delle 12 fratture”, quasi una scansione degli infortuni della sua carriera, fatta di medaglie e coppe e rapporti sinceri con gli allievi. Bandiera vecchia, onor del capitano; è il motto che aiutava a prendere l’aspetto buono dei segni lasciati dalla vita sulle cose e sulle persone. Si potrebbe tradurre con qualcosa di simile per chi da cavallo è caduto più volte e si è sempre rialzato. magari con un pizzico di fortuna che, come si sa, aiuta gli audaci.

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