AFFANNO PER LA SCELTA SU ANCONA MA NON SI PENSA AL DESTINO DELLA CORTE D’APPELLO
24 GENNAIO 2016 – Nell’editoriale di stamane, “Il Centro” sottolinea come, per assecondare i contrasti tra Giulianova, Pescara, Ortona e Vasto, l’Abruzzo abbia perso il porto e tutto sia confluito su Ortona e adesso, nella ricerca del tempo perduto, il governatore D’Alfonso dovrà “andare a Roma a chiedere comprensione a un governo sempre più spazientito dalle continue eccezioni abruzzesi”.
Più che cercare il recupero del tempo perduto, il governatore dovrebbe anticipare i tempi che verranno ed evitare che si attui il progetto di costituire un distretto di Corte d’Appello con capoluogo ad Ancona e comprendente, oltre alle Marche, l’Abruzzo e il Molise. E’ già nei progetti un accorpamento del genere. Ma l’Abruzzo (cioè il suo rappresentante politico) fa finta di niente e continua a puntare sul suo capoluogo aquilano per un equilibrio che riguarda solo fatti e fatterelli interni a partiti e a correnti di partiti. La Corte d’Appello dovrebbe andare a Pescara, per collocazione geografica e rilievo statistico. Ma gli aquilani strillano; e così andrà ad Ancona. La ricerca del tempo perduto e Proust non c’entrano proprio niente.