Beautiful mind al concerto dei DisCanto

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Sono stati in America per meno di due settimane, ma già nei primi giorni il vortice degli impegni li ha agguantati: i “DisCanto”, capitanati da Michele Avolio, hanno affrontato una nuova avventura negli “States” per portarvi le nenie e le pizzicate, le mezze tarantelle e le rime della disperazione dei lavoratori abruzzesi, da Pettorano (dove li ha aiutati Vittorio Monaco) a Cansano (dove è andato in loro soccorso Franco Cercone), alle terre del Teramano, nel Vastese.

 DisCanto-e-Nash-1E’ la musica che molti americani di origine abruzzese non conoscono neppure, perché i genitori l’avevano solo ascoltata di sfuggita da bambini, quel tanto da evocare cocenti sensazione di nostalgia e, quindi, quel tanto che bastava per rimuoverla. Ma gli americani-abruzzesi di oggi la vogliono sentire, perché parla di cose eterni, come l’aspirazione ad una vita lieta, ad una amicizia sincera, ad una passione amorosa contraccambiata.

Hanno fatto una buona preparazione l’estate scorsa e non si sono risparmiati. Avolio ha dato una buona “registrata” a tutto il complesso, per evitare le ultime dissonanze, per ripulire il gioiello come facevano i maestri orafi, quelli che la gente cantata nelle canzoni del repertorio non vedeva mai, ma non soffriva per questo.

Abbiamo raggiunto Avolio nella prima domenica del tour, a Ridgefield (Connecticut)  e gli chiediamo se lo sbarco è andato bene:

“Qui sta andando molto bene e per fortuna incontriamo molta gente, abruzzese e non, e molti americani. I primi concerti nei College di New York (La Guardia Community e Staten Island) hanno avuto un buon successo e vi hanno assistito  centinaia di spettatori”.

Riesci a spogliarti della veste del direttore e ad indossare quella del critico musicale?

“Ci provo. Riceviamo molti complimenti per l’affiatamento, la varietà dei suoni e dell’arrangiamento. Chi non lo conosce l’Abruzzo si incuriosisce a questa produzione; possiamo ritenerci orgogliosi di fare questa propaganda, che secondo me lascerà il segno per altri approfondimenti della musica popolare. Mi sembra che questo tipo di musica sia molto importante per l’America”.

Perché, ci sono anche non abruzzesi nei vostri concerti?

“Ieri sera a Princeton fra i 180 spettatori c’era il Premio Nobel per l’ Economia 1994, John Nash, la cui vita in parte è stata narrata nel film “A beautiful mind”, con Russell Crowe. Alla fine del concerto si è complimentato con noi, e ha scambiato due chiacchiere, ma non sapeva che “stavamo per svenire” dall’emozione.

Era l’unico concerto organizzato da una comunità di italiani; molti i molisani, per lo più originari di Pettoranello, che hanno dato un contributo importantissimo alla costruzione della Università di Princeton. Molti erano emozionati alla fine del concerto”.

Oggi dove suonerete?

“Proprio a Ridgefield e per  un vero americano che si è sposato a Roccacalascio, con moglie, invitati ed anche il prete americani. Quindi non c’entrano questa volta gli emigrati, ma noi suonammo per le sue nozze nell’incantevole cornice di quel maniero a più di 1500 metri sul livello del mare. Da allora ci segue sempre. E questa volta noi abbiamo… seguito lui; speriamo anche il cuore di quelli che ci ascolteranno e che non sanno neppure dove siano Calascio e l’Abruzzo. Speriamo che alla fine vogliano impararlo per venirci”.

(Per il repertorio dei DisCanto e per la composizione del gruppo, si possono vedere gli articoli “La musica dei Parchi finisce a Castelvecchio. I DisCanto dal 7 al 16 ottobre in America” e “Eseguono bravi dotti con la semplicità delle loro origini”)

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