“FAREMO LA BIBLIOTECA OVIDIANA PIU’ GRANDE AL MONDO”, MA ESISTE GIA’ E STA A SULMONA

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BUFALE CHE DIVENTANO SCOOP NELL’EPOCA DELL’AGLIO IN TESTA AL POETA

31 DICEMBRE 2015 – Quando a dire una bufala sono in molti, questa diventa verità.

E’ il caso della dotazione di libri su Ovidio che, secondo quello che circola in queste settimane sui giornali e sui siti internet di notizie, avrà un punto focale in una biblioteca che “sarà la più grande del mondo su Ovidio”.

Tutto può essere.

Ma sarebbe il caso di dire, per esempio, che tale fondo librario dovrebbe superare, in numero di libri e loro preziosità, quello già attualmente a disposizione di tutti i Sulmonesi e di tutti gli abitanti della Terra, con una piccola difficoltà, come vedremo. La sezione ovidiana della Biblioteca comunale di Sulmona (non dell’Accademia dei Lincei…) è ricca di novecento volumi tutti sulle tematiche del Vate sulmonese e, ovviamente, riproducenti anche le opere, in varie edizioni, del grande esule.

Tutto sta accanto alle aule vuote del Liceo Classico Ovidio, sgombrato dopo il terremoto e del quale ancora non si sposta una tegola per i lavori di riparazione. La biblioteca comunale (nella foto del titolo durante un sopralluogo per verificarne la tenuta) consta di oltre ventimila volumi; ma già soltanto la sezione ovidiana è un punto di riferimento fondamentale per i molti studiosi che talvolta si sono recati a Sulmona anche solo per verificare una notizia, oppure leggere una certa edizione. Il “Centro Studi Ovidiani”, inserito nella biblioteca (e con tanto di lapide in Piazza Salvatore Tommasi) era riferimento caro a Nicolae Lascu, professore in Romania, che negli anni Settanta, nell’epoca d’oro del gemellaggio di Sulmona con Costanza, è venuto spesso a Sulmona.

E ci sono varie cinquecentine, un incunabolo e poi chissà quanto altro. Il fatto è che non si può entrare perché dopo il terremoto la biblioteca è stata chiusa. E qua arriva un altro punto del mistero buffo. Non c’è provvedimento alcuno che sancisca la inagibilità dei locali al piano terra dell’ex Collegio dei Gesuiti. Dunque, con la buona volontà minima, si potrebbe riaprire anche la sezione ovidiana del giacimento librario.

Il problema, come spesso succede quando si parla di “scoop” fantastici, è un altro: chi lancia notizie che sembrano stupefacenti (come la realizzazione all’ex monastero di Santa Caterina della biblioteca più grande al mondo su Ovidio), forse non sa quello che qualsiasi operatore culturale già conosce da tempo. Purtroppo sono stati tanto a contatto con la magnificenza di fondi librari enormi, che i Sulmonesi si sono assuefatti alle cifre ragguardevoli delle loro antiche dotazioni. Novecento libri su Ovidio non sono pochi: diciamo che potrebbero indurre qualche grado di cultura in più sull’autore delle sfavillanti Metamorfosi e chi ne avesse letta la centesima parte non si avventurerebbe a collocare una corona di aglio sulla testa della statua in Piazza XX Settembre.

Desta stupore il fatto che, a pochi mesi dal Bimillenario della morte, il Comune non abbia ancora pensato ad allestire una propria mostra dei novecento libri su Ovidio tutti allestiti negli scaffali della biblioteca di proprietà proprio del Comune. E in molti aspettano che arrivino i fondi per realizzare quello che già di unico e irripetibile è già tutto nelle mani del Comune.

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