IL RAID DEL DRONE GUIDATO DA UN PERVERTITO

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ALEGGIA SU PALAZZO MAZARA IN BARBA AD OGNI PRIVACY

5 LUGLIO 2016 – Sorvola da qualche sera su Palazzo Mazara un drone con le due luci colorate fisse ed una terza lampeggiante: si ferma per qualche attimo e poi riprende il volo, pilotato da qualche pervertito che pretende di curiosare sulle terrazze altrui ed è ampiamente coadiuvato dalla tecnologia e dalla pratica involuzione di leggi sulla tutela della persona nel periodo di massima espansione di concetti di “privacy” e “riservatezza”. La cosa potrebbe finire con un bel gesto dell’ombrello o con un poco visibile medio puntato verso il cielo; ma chi vi abita è italiano e non inglese e a queste scurrilità da hooligan non scende.

C’era fino a qualche anno fa nel Palazzo una rete (nella quale si andò ad impigliare Patrizio Iavarone con un fine articolo di disinformacia) e potrebbe bastare alla bisogna; ma, ideata dai geni del Palazzo di fronte per bloccare i piccioni, era a maglie così larghe che lascerebbe passare due droni in coppia.

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