INTERROGATO IL SINDACO RISPONDE SU ALTRO

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E NON SA NEPPURE CHE PUO’ CONVOCARE D’INIZIATIVA IL CONSIGLIO – INTANTO PASSA LA VARIAZIONE CHE PESERA’ PER ALTRE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO SULLE CASSE DEL COMUNE PER RIPIANARE IL BILANCIO DEL COGESA DOVE SI CONTINUA AD ASSUMERE

30 NOVEMBRE 2023 – L’incidenza di un certo tipo di tumore, che a livello nazionale è di quattro casi ogni centomila residenti, in Valle Peligna (dove non si contano più di quarantacinquemila abitanti) ha già raggiunto le otto unità. E’ il dato allarmante citato al consiglio comunale di oggi dal dott. Maurizio Proietti, che ha chiesto al sindaco perché mai il Comune non si sia attivato per seguire i rilevamenti dell’ARTA sulla qualità dell’aria e verificarli anche. Si è sentito rispondere che “dell’ARTA che è un organismo pubblico mi devo fidare”. Ed è andata bene al consigliere Proietti, che un abbozzo di risposta (per quanto conformistica e denotante l’indole conformistica di chi l’ha data) l’ha avuto.

Meno bene è andata alla consigliera Teresa Nannarone, che ha chiesto perché il sindaco non ha attivato l’azione di responsabilità in base all’art. 2409 del codice civile nei confronti del Cogesa, in quanto componente di tale società partecipata. “Se vi è fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società o a una o più società controllate, i soci che rappresentano il decimo del capitale sociale o, nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, il ventesimo del capitale sociale possono denunziare i fatti al tribunale con ricorso notificato anche alla società” recita testualmente tale norma; e il Comune di Sulmona ha il 16% del capitale. Una ipotesi del genere è stata suggerita, anzi si potrebbe dire quasi imposta, dalla Corte dei Conti in una relazione allarmante sulla gestione del Cogesa di appena due mesi fa. Gianfranco Di Piero non ha risposto alla consigliera Nannarone neppure sul quesito della mancata costituzione di parte civile nel processo penale contro Vincenzo Margiotta ed altri.

Il sindaco, come era prevedibile, si è limitato a prospettare una riunione del consiglio comunale appositamente sul tema Cogesa “se voi tutti siete d’accordo si potrebbe indire già questa sera”. Ma non conosce neppure il regolamento, che gli è stato letto dall’avv. Masci: sul punto prevede che il consiglio il sindaco lo può convocare da solo e quando vuole. Quindi poteva farlo da tempo, se è vero che vuole cambiare la governance del Cogesa, come ha cercato di fare senza riuscirci perché ha sbagliato pure il modo.

Ma se voleva cambiare la governance, almeno poteva non votare il bilancio. E invece l’ha votato. Anche su questo aspetto, più volte prospettato da “Il Vaschione” fino quasi alla noia, non risponde; figurarsi se poteva rispondere in consiglio, dove Il Vaschione non è presente. Ha sfoderato una certa animosità, e quasi induceva a credergli, nell’intervento conclusivo prima che il consiglio approvasse la variazione al bilancio che prevede un ulteriore esborso di circa mezzo milione di euro per ripianare il deficit di oltre un milione e ottocentomila del Cogesa; il che eroderà risorse ad altre attività essenziali del Comune e alla stessa riserva.

Intanto il COGESA, in queste condizioni prefallimentari, continua ad assumere dipendenti, come ancora la consigliera Nannarone ha evidenziato, prima di riferire anche una circostanza a dir poco curiosa: ha consultato il portale trasparenza del Cogesa ed ha notato alcuni atti dei quali ha poi chiesto, quale presidente della commissione Bilancio del Comune, copia. Ma dopo tale richiesta i riferimenti a questi atti sono spariti dal portale; per fortuna aveva scattato uno screenshot e pare che gli atti, alla terza richiesta, siano venuti fuori.

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