L'”ELEGANZA DEL RICCIO” NELLA STAZIONE DECENTRATA

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IN SERATA SI E’ DIRETTO VERSO LA BIGLIETTERIA MA L’AMMODERNAMENTO SELVAGGIO HA SOPPRESSO PURE IL ROMANTICO CONTATTO CON GLI OPERATORI E CHI CAMMINA RASOTERRA ASPETTA INVANO

19 GIUGNO 2024 – Tra incendi per “autocombustione” a due passi dal Parco nazionale della Majella e progressivo ampliamento della discarica; costruzioni in parco pubblico a Roncisvalle con baracca che diventa palazzo in cemento armato; canile portato ad esempio di sana amministrazione dal sindaco e sequestrato qualche settimana dopo; potature della villa comunale affidate ad impresa edile forse perchè nel nome evoca l’attrezzo agricolo più usuale: debbono essere state tutte queste incongruenze, messe in fila, a determinare un riccio ad avvicinarsi alla stazione ferroviaria questa sera intorno alle ore 22 per prendere un treno senza ritorno, come quello che auspicava il vecchio operatore della macchina da proiezione in “Nuovo cinema Paradiso”.

Il roditore, attorniato dallo sguardo curioso e partecipe dei pochi viaggiatori che si avventurano a prendere il treno in Italia, si è diretto senza esitazione verso la biglietteria. Ma vi è rimasto a lungo, perché la stazioncina spacciata come modello di tecnologia non ha neanche il cortese bigliettaio di una volta e chi viaggia… rasoterra non può neanche ambire a manovrare le macchinette automatiche.

Resterà in Valle Peligna, a sorbirsi discariche fumanti, parchi violati, ville comunali violentate, canili sequestrati e… una stazione centrale che non sarà più tanto centrale perché l’impresa dei tagli alla villa e della bacchetta magica sulla baracca sta costruendo la stazioncina di San Rufino, con raccordo che taglierà fuori l’antica stazione appena ammodernata.

Poi dice che uno si chiude a riccio…

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