Dieta non salutare – Troppe discriminazioni per i danni del sisma
10 FEBBRAIO 2010 – Chi l’ha detto che “la dieta ogni male acquieta?” Certamente non vale per Rosanna Sebastiani, che ad acquietare i suoi mali, con una ferrea dieta, proprio non ci pensa!
Nella cronaca locale dell’ultimo mese, infatti, non si fa altro che parlare di lei, della coraggiosa donna che, stanca di essere invisibile per le istituzioni, dopo il sisma del 6 aprile che ha ucciso 300 persone, distrutto migliaia di abitazioni e cancellato in una manciata di secondi il frutto di anni di sacrifici, ha deciso, alla Pannella maniera, di astenersi dal cibo. La donna, insieme ad un altro gruppo di terremotati particolarmente scontenti per come è stata gestita l’emergenza ad ogni livello politico (anche provinciale?!), è riuscita ad incontrare il presidente della Regione Gianni Chiodi a cui ha fatto una serie di richieste e pare che, parole della signora, “ il presidente ha detto “no” alla maggior parte di queste”. Ma lei, come gli altri compagni di sventura, ha deciso di andare avanti con la protesta e dichiara “È difficile, ma lo devo fare per richiamare l’attenzione delle istituzioni. Chiodi è sembrato un po’ il signor no – ha detto la Sebastiani – ma io non mi arrendo e spero che con la seconda commissione, a cui ci hanno rimandati, si possa iniziare un percorso sereno e condiviso. Io chiedo solo che tutti i terremotati abbiano stessi diritti. Qualcuno ci deve delle risposte”. E se il cratere sismico, per bocca di Bertolaso prima e di Chiodi dopo, non potrà essere allargato, in alcun modo, comunque il Governatore dell’Abruzzo si è fatto carico di quella parte di problemi che ha ritenuto oggettivamente reali (per altro già posti da alcuni sindaci e amministratori di aree escluse, parecchi mesi fa).
“Nessun comune è figlio di un dio minore – ha detto il presidente – semplicemente abbiamo dovuto agire sulla base delle priorità e delle emergenze risultanti dalla ricognizione operata dagli uffici tecnici e dagli esperti della Protezione Civile. Ma la Regione non intende lasciare da parte nessuno”.
Come dicevamo, ciò non ha tranquillizzato la Sebastiani che continua a perdere chili e a scioperare (non per il suo bene, almeno non esclusivamente, stando a quanto ha dichiarato), per tutelare i diritti di tutti i cittadini della Valle Peligna, che si sentono terremotati di serie B, come forse vorrebbero sentirsi tutti quelli che la Sebastiani considera di serie A, che hanno perso davvero qualcosa di importante nel sisma.
Senza nulla togliere a quello che deve essere considerato un diritto, per cui bisogna lottare, vogliamo provare a scambiare la croce? Diamo tempo al tempo…
B.Z.