PARADOSSALE BIZANTINISMO PER TENTARE DI NASCONDERE LE SUE RESPONSABILITA’ SUL BLACK-OUT
22 GENNAIO 2017 – Pur di far credere che controlla la situazione, il governatore Luciano D’Alfonso
fa le lodi dell’Enel e del direttore “Country Italia”, Carlo Tamburi. Ha ringraziato i vertici dell’Enel “per la loro ammissione della serietà della situazione”, come se fossero stati i vertici dell’Enel a farci capire che trecentomila Abruzzesi senza corrente sono “una cosa seria”; ma li ha ringraziati anche “perché si sono assunti la responsabilità”, come se fosse necessario il loro “mea culpa” perché gli Abruzzesi capiscano che sono inadeguati. “Sono venuti a chiedere scusa e noi ne abbiamo preso atto” ha aggiunto D’Alfonso, pensando forse di far credere agli Abruzzesi che la colpa è solo dell’Enel. La colpa è principalmente sua, visto che si scagliò contro l’Enel e fece la faccia feroce (per quanto possa apparire feroce una faccia come quella di D’Alfonso) due anni fa, negli stessi termini.
Se la situazione si è ripresentata più grave di due anni fa è lui che non ha verificato o ha verificato male che l’Enel assumesse pratiche idonee ad evitare l’isolamento di intere città o piccoli comuni. “Ma poi vogliamo investimenti e vogliamo verificare la loro qualità” ha concluso il governatore: nello stesso modo nel quale concluse due anni fa.