INTERI VIADOTTI AGGIUNTI ALLE PAROLE DEL MINISTRO A SULMONA
17 FEBBRAIO 2017 – Oggi per la seconda volta in pochi giorni “Il Centro”, quotidiano dell’Abruzzo, si occupa di una interrogazione di un parlamentare leghista al ministro delle infrastrutture.
Di un deputato leghista? Riguarderà le “quote latte”?
Al ministro delle infrastrutture? Riguarderà lo sperpero di denaro pubblico nel tentativo di costruire da capo la fondovalle Sangro nello stesso terreno che frana e che ha già portato giù i viadotti della fondovalle di 45 anni fa?
Sul “Centro”, quotidiano dell’Abruzzo? Riguarderà l’anniversario dello sperpero di denaro pubblico per traforare il Gran Sasso in una galleria a doppia canna che non serve a nessun automobilista in più di quelli che possono servirsi della autostrada che passa per Avezzano, Popoli e Pescara?
Niente di tutto questo.
Il parlamentare leghista Jonny Crosio si occupa della stabilità dei viadotti delle autostrade A24 e A25 nell’attuale allarme sismico nel centro-Italia.
Dobbiamo ricrederci su questi leghisti che davano l’impressione di pensare solo alla Padania. E invece eccoli a lambiccarsi il cervello su come si possa far viaggiare in sicurezza gli abruzzesi. “Tutti i viadotti – dice perentorio – sono interessati dal pericolo di scalinamento degli impalcati lungo tutta l’asta dell’infrastruttura autostradale”.
Ma come, c’è pure la disponibilità della concessionaria e gli investimenti per complessivi 223,40 milioni “utilizzando le rate del corrispettivo di concessione, con l’impegno di restituire la somma entro la fine della concessione del 2030”, illustra sempre “Il Centro”.
Si richiama anche a Sulmona, il sen. Crosio, perché in questa città nel novembre scorso il ministro Del Rio avrebbe detto che l’investimento sarebbe stato “validato” dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Questo fatto di costruire opere autostradali invece di pagare il canone di concessione che la “Strada dei Parchi” deve corrispondere l’abbiamo già sentito: esattamente per il traforo più lungo d’Italia che si sarebbe dovuto scavare tra Bussi e Collarmele per accorciare la A25, insieme ad altre sei o sette tunnel da brivido, tutti esclusi dall’ANAS. Del discorso di Sulmona di Del Rio ricordiamo soprattutto la bocciatura di questa scempiaggine; come ricordiamo che in quella occasione “Il Centro” non riportò questo “no” categorico che faceva sfumare i sogni di gloria sulla bretella Bussi-Collarmele.
Può darsi che abbia detto qualcosa sui viadotti. Può darsi che i leghisti, dal Veneto, abbiano sentito meglio di noi a Sulmona; ormai la tecnologia è tale che dei ministri che parlano si possono sentire pure le parole che non dicono. Ma se dobbiamo mettere in bocca a un ministro qualcosa, preferiamo sentirgli dire, per esempio, che i viadotti della A25 si ricostruiranno con i soldi improvvisamente destinati dal “masterplan” alla ricostruzione della fondovalle Sangro: 160 milioni di euro. Poi, prima di spendere gli altri 63,4 milioni, sarebbe il caso di fare un’analisi del traffico della A24 dal bivio di Torano ad Alba Adriatica e , se è così scarso come sembra stando seduti a guardare dall’imbocco della galleria di Assergi, si chiude proprio il tratto di autostrada da Torano ad Alba Adriatica, così si risparmia pure sui viadotti. E Roma sarà sempre collegata benissimo all’Abruzzo e all’Adriatico. O ci sbagliamo e i leghisti, quando si parla di Sud, sono diventati di colpo generosi e, addirittura, spendaccioni?
(nella foto uno dei lunghi viadotti della A25 in corrispondenza di Bugnara)