FABIO SPINOSA PINGUE E IL MARKETING A TUTTI I COSTI
5 LUGLIO 2015 – Se si fosse limitato a mostrare l’astuccio porta-occhiali attaccato come una collana pure quando interviene in assemblee pubbliche (quasi che uno che parla al microfono abbia il tempo di aprire l’astuccio, prendere gli occhiali e leggere i termini in inglese del marketing globale: o li sai a memoria oppure non risolvi il problema con l’astuccio); se non fosse andato oltre il cappellino a tese strette pure d’estate, quando (il “panama” insegna) per ripararsi dal sole le falde debbono essere… estive; se avesse interrotto il maquillage alle stecchette pluricolorate degli occhiali (pure quelli dondolanti dal collo con bordate di fucsia accostate delittuosamente all’amaranto); se avesse fatto tutto questo e si fosse fermato prima del confine sacro, il problema sarebbe stato di casa sua, del Conad e della Confindustria. Ma Fabio Spinosa Pingue pretende di teorizzare che dell’immagine di Ovidio Sulmona deve fare sfruttamento intensivo. E ha cominciato dall’aglio, con una forsennata campagna impostata al laissez faire, onde tutto è consentito, anche sulla testa di Ovidio: non alle spalle di Ovidio, ma proprio sulla testa. Migliaia di anni sulle tracce dell’eleganza ovidiana per i consigli su come presentarsi al meglio (non solo alle donne, ma in società) sono stati brutalizzati da questa corona di aglio che dovrebbe sostenere la vendita. Indagini di mercato dicono che il “marchio” Ovidio tira. Vuoi per l’imminente bimillenario, vuoi perché la sua poesia ha contenuti così moderni da giungere con 2000 anni di anticipo nella introspezione e nell’analisi psicologica del mondo femminile; vuoi per questo o per quello o per tutti e due i fattori, oggi parlare di Ovidio vuol dire essere trendly. E lui subito si è agganciato al trend.
Ora, però, non serve parlare e scrivere troppo: chi ha messo una corona di bulbi d’aglio sulla testa di Ovidio evidentemente tanta voglia di sentire argomenti non ce l’ha. Altrimenti avrebbe porto l’orecchio prima, è chiaro. Allora gli proponiamo uno scambio: metta l’astuccio degli occhiali al collo della statua di Ovidio e magari anche il cappellino a tese strette in testa a Ovidio e ci regali la sua immagine mentre passeggia per il Corso con una corona di aglio.