PARADOSSALI PROPOSITI DI CASINI PER DOMARE L’INCENDIO
26 AGOSTO 2017 – “Sono arrabbiata e preoccupata, chiedo allo Stato di fare di più per questo territorio, già martoriato.
E’ da domenica scorsa che gridiamo attraverso tutti i canali possibili a tutte le istituzioni la impellente necessità di incrementare mezzi aerei per spegnere al più presto il vasto incendio senza precedenti che sta distruggendo il nostro Morrone da cinque giorni. Lo Stato deve fare di più. Se non ci sarà un intervento importante sarò disposta anche a riconsegnare la fascia. E’ un grido di dolore. Per la mia gente, per la mia città”.
E’ quanto afferma il Sindaco di Sulmona Annamaria Casini, che rischia di incamminarsi nel sentiero che ha portato il sindaco dell’Aquila a presentare e ritirare le dimissioni due o tre volte; non è una strategia che possa consentire risultati. Cialente, anzi, è stato coperto di beffardi commenti da parte della stampa internazionale.
Premesso che Anna Maria Casini dovrebbe dimettersi e per sempre, vista la sua condotta nelle ora immediatamente successive all’inizio dell’incendio, quando si poteva fare qualcosa per impedire che le fiamme avvolgessero poi tutto il Morrone, un suo gesto eclatante potrebbe tornare utile, ma a patto che intervenga adesso. Dovrebbe dimettersi perché quando le “autorità” e la stampa asservita alle esigenze della giunta regionale di non descrivere la situazione reale per non manifestare il totale fallimento di Mario Mazzocca, con la delega alla Protezione civile, di Andrea Gerosolimo, con la delega alle Aree interne e, su tutti, di Luciano D’Alfonso, sostenevano che la situazione era sotto controllo, lei, Annamaria Casini, non ha speso una parola per dire che la situazione era tragica e non ha neppure convocato un consiglio comunale (peraltro pure richiestole), magari in una stanza di un qualsiasi edificio comunale o parrocchiale delle Marane, per gridare al mondo che da lì i consiglieri non sarebbero usciti fino a quando non fossero arrivati mille (e non cinquanta) alpini; oppure dieci e non due Canadair.
Occasioni ne ha avute per arrestare le fiamme. Ma ha dimostrato l’incapacità tipica di chi non può decidere prima di ricevere gli ordini dell’assessore di riferimento, che ha collocato il suo sindaco e domani magari dirà pure che non è responsabile di quello che non ha fatto il suo sindaco. A proposito, Gerosolimo non pensa di fare lo stesso gesto eclatante del sindaco? Perdere una montagna non sarebbe un costo così alto rispetto al beneficio per la comunità.