SI SPEGNE L’AUTOCOMBUSTIONE

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30 GIUGNO 2024 – Alla fine, dunque, della favola dell’autocombustione in discarica non è rimasto niente. Veramente, quella ipotesi non doveva neppure essere avanzata, perchè le temperature dei giorni precedenti e del giorno stesso dell’incendio al Cogesa non autorizzavano a credervi proprio. La Procura della Repubblica ha aperto una indagine, cominciando a inquisire cinque persone.

Ciò che sorprende in tutti i casi che riguardano il Cogesa è una qualche azione ammorbidente della stampa in genere. C’è un buco di bilancio da far prevedere un disastro? Giornalisti sonnecchiosi se ne accorgono un anno dopo, se tutto va bene. Non c’è stata la narice di un giornalista che sia andato alle Marane a sentire se fosse vero quello che gli abitanti denunciavano: ogni notizia sugli odori pestilenziali era anticipata da un “Sostengono i residenti alle Marane…”, “Dicono i comitati cittadini per l’ambiente…”. Un giornalista che dica: “Ho avvertito un odore insopportabile” bisogna cercarlo con il lanternino. Qualche giornalista che abbia intervistato una persona colta da tumore dopo che per mesi non ha potuto aprire le finestre tale era il degrado dell’aria proveniente dall’esterno.

A chi può aver detto che l’incendio del 18 giugno scorso poteva essere stato causato da autocombustione si doveva rispondere che bufale del genere si possono comprendere solo se si vuole sviare l’opinione pubblica. E se si pensa che i lettori siano un po’ babbei.

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