ADESSO ORLANDO HA PURE BISOGNO DELL’ORACOLO

546

25 NOVEMBRE 2016 – “Una chiara apertura alla possibilità di rivedere la riforma della geografia giudiziaria abruzzese e a considerare tutte le osservazioni che in questi anni sono state sollevate”. Interviene Michele Fina, coordinatore regionale del movimento Rifare l’Italia, per chiarire quanto detto all’Aquila sabato scorso dal ministro di Giustizia, Andrea Orlando, a proposito della sorte dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto. A parere di Fina il ministro avrebbe dichiarato: “Penso che sarebbe sbagliato fare dell’Abruzzo un’eccezione a livello nazionale”, ma questo solo in riferimento ad una nuova possibile proroga dell’applicazione della riforma. In realtà “Per la prima volta il ministro della Giustizia ha avuto occasione di chiarire il suo pensiero in merito alla questione dei tribunali abruzzesi” argomenta Fina, che ha sentito dire da Orlando: “Penso che dobbiamo tener conto di quello che è successo in questi anni e valutare anche se c’è da fare qualche aggiustamento”  Questa – secondo Fina –  è stata una chiara apertura alla possibilità di rivedere la riforma della geografia giudiziaria abruzzese e a considerare tutte le osservazioni che in questi anni sono state sollevate. “I prossimi mesi quindi” conclude Fina “saranno utili a declinare nel concreto le indicazioni emerse ieri.”

Forse Orlando si aspettava di essere ascoltato solo dagli Aquilani, quando ha parlato lisciando loro il pelo e facendo intendere che i feudi di Avezzano e Sulmona saranno accorpati senza rinvii alla contea dell’Aquila. Non sarebbe il primo a fare un discorso a L’Aquila sotto i fucili della ricostruzione e del primato dell’aquilanità.

Magari da un ministro ci sarebbe da aspettarsi di più che la figura di Pulcinella e per questo non crediamo un fico secco di quello che ci viene a raccontare Fina, per mettere una toppa ad una affermazione che farà perdere il 30% dei voti in Marsica e Valle Peligna per una parola ferma ed irrevocabile sulla agonia dei tribunali di Sulmona e Avezzano. Che sia stato uno scatto di orgoglio o una uscita alla Fantozzi mentre pensava di non essere ascoltato, il messaggio di Orlando dovrebbe essere interpretato o smentito da Orlando; non crediamo che il Ministro sia sotto tutela e meno che meno debba essere corretto dall’oracolo. Vero è che è stato messo al posto che sarebbe stato di Gratteri, affinchè non parli e non pensi, ma una volta che ha esposto un pensiero non è bello farglielo ingoiare. Non è bello perché Orlando a L’Aquila non ha parlato per se stesso, ma per tutto l’apparato del Ministero che sta preparando i camion che trasferire gli uffici da Avezzano e da Sulmona a L’Aquila e questo spandere nebbie sulle cose chiare è tipico di chi vuol prevenire ogni reazione, anche spostando il tema su altre questioni come questa fantomatica riforma delle circoscrizioni. Non c’è un parlamentare che l’abbia proposta nella attuale legislatura, perché l’attuale legislatura si porta l’ipoteca della soppressione di tutti i tribunali che abbiano sede in città non capoluogo di provincia. E non c’è proposta di legge perché il massimo che abbiano saputo esprimere Paola Pelino e Stefania Pezzopane sono state due proroghe, tra l’altro neanche sostenute con le stesse energie con le quali entrambe sostengono i disegni di leggi che loro stanno a cuore.

Nella foto una proposta di Pulcinella a Via dei Tribunali a Napoli.

Please follow and like us: