QUANTO FUOCO SU QUEI VIGILI…

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LA CASERMA DEI POMPIERI A PRATOLA: UN PERICOLO SOLO NELLE MENTI DI MASCI E ZAVARELLA- E INTANTO CASCIANI STA NEI CORRIDOI DEL COMUNE DOVE I FRATELLI D’ITALIA SI PREPARANO A FIRMARE CONTRO LA GIUNTA

8 luglio 2023 – Danno fiato e fanno un danno. I “Fratelli d’Italia” di Sulmona Vittorio Masci e Salvatore Zavarella, reduci da quella bella figura di farsi riprendere in foto insieme al vice-sindaco Casciani mentre aspettano qualcuno per firmare le dimissioni e mandare a casa anche il vice-sindaco Casciani, danno fiato alle trombe (loro che se ne intendono, essendo trombati) per sfogare lo sconforto.

Ma anche qui scelgono un argomento molto scivoloso: “Intanto la città continua a subire ripercussioni di questo stallo amministrativo con un governo della città che non riesce a dare risposte su questioni importanti come quella dell’ubicazione della nuova caserma dei vigili del fuoco che rischia, se si va avanti di questo passo, di andare a Pratola”.

E dove starebbe questo disastro se la caserma dei Vigili del Fuoco dovesse andare a Pratola? Stiamo ancora ai campanilismi dei bottegai, come se i vigili del fuoco che lavoreranno a Sulmona non potranno trovarsi una casa a Pratola e quelli che lavoreranno a Pratola non potranno accasarsi a Sulmona, o a Pettorano, o a Corfinio, insomma in un posto qualsiasi della Valle Peligna. Ma si sono mai domandati questi keynesiani al contrario quanta gente lavora alla ex Fiat pur essendo marsicana e quanti peligni lavorano negli uffici dell’Aquila, viaggiando ogni giorno? E una caserma a Pratola richiederebbe il passaporto per un sulmonese che viaggiasse ogni giorno sulla “Via di ceserano”, accanto all’Acqua Chiara? Sembra di tornare ai tempi di Franco La Civita, che soffiò la postazione dell’ANAS per la A25 a Pratola per sistemarla davanti al Comune di Sulmona, allontanandola dal casello autostradale e, alla nostra domanda se in quel modo non si scomponesse il fronte dei Comuni peligni che sostenevano la causa di Sulmona capoluogo di provincia, rispose che quei venti posti di lavoro erano importanti per l’economia sulmonese. Di lì a qualche anno venne il bel risultato che la postazione Anas fu ricollocata sull’autostrada, ma a… Brecciarola di Chieti. Poi capimmo la nostra ingenuità: i posti di lavoro non c’entravano un fico secco e quello che era da schiantare era proprio il fronte dei Comuni pro-Provincia di Sulmona, perché la provincia di Sulmona non era gradita a Remo Gaspari (“Non si faranno altre province in Italia” sproloquiò il ministro e ne vennero altre quindici, ovviamente nessuna in Abruzzo) e La Civita doveva eseguire questi “desiderata”.

Per tornare all’oggi: c’è da pensare che l’economia keynesiana non c’entra niente; noi siamo sempre degli ingenui? oppure Casciani stava lì in Comune vicino a Masci e Zavarella proprio per la caserma dei Vigili del Fuoco?

Nella foto del titolo Salvatore Zavarella ai tempi del volontariato da assessore

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