DUE MASCHERE A CONFRONTO E IL GIUDIZIO POLITICO SUL SINDACO DI PIERO
28 MARZO 2023 – Leggiamo nel volto pietrificato di una “maschera” la desolazione dello Spirito sulmonese davanti agli sfregi inferti: da ultimo il continuo scarico di rifiuti dalla città dell’Aquila, anche dopo il solenne ultimatum del sindaco (sulmonese anche lui, ma di altro spirito). Scriveva Salvatore Satta, non ne “Il giorno del giudizio”, ma nel “Diritto processuale civile” (anche un processualcivilista può essere immaginifico) che il pignoramento consisteva in un ordine solenne dell’ufficiale giudiziario e ”come tutte le cose solenni, anche un po’ ridicolo”. Non intendeva riferirsi agli annunci del sindaco; in particolare a quello che politicamente si è rivelato ridicolo, perché non sostenuto da alcuna strategia che ponesse gli aquilani nelle condizioni di selezionare i loro rifiuti come si fa in tutte le città civili d’Italia, oppure di andare a scaricare altrove al doppio del prezzo. E l’uscita di Gianfranco Di Piero si è rivelata un boomerang, perché i millantatori della città di Federico pretendono di avere indietro i soldi versati (non i rifiuti versati, ovviamente).
Tace questa maschera dagli occhi abbassati, come chi è contrito per avere un sindaco così; sembra che lo scalpellino, che l’ha forgiata un attimo prima del pianto dirotto, abbia voluto rendere il lutto che ne promana. Eppure davanti a sé ha l’immagine bella di Santa Maria di Roncisvalle, con il più antico stemma civico di Sulmona che risplende la mattina presto, illuminato dal sole della Majella. Allo sguardo dimesso preferiamo quello fiero “dagli occhi di bragia” del Vaschione (foto in basso). Non si spinga troppo nel servilismo politico il Di Piero sindaco; non pensi che le sue strategie del rinvio e del coinvolgimento fuffo dell’opposizione possano premiarlo nel ricordo dei Sulmonesi. A guardarlo fisso negli occhi quando passa per il Corso è la maschera del Vaschione, non quella della fonte davanti a Santa Maria di Roncisvalle…
